Venezia 71 - 3 Coeurs, la recensione

I 3 Coeurs del titolo appartengono ad un uomo e due sorelle, un triangolo creato dal destino. Ma Jacquoit va più di fisico che di cuore e perde la partita

Critico e giornalista cinematografico


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Dovrebbe essere un melodramma puro quello di Jacquoit, un uomo e una donna presi da una passione unica e sentimentale che non si può concretizzare per ostacoli esterni. Il mondo e le sue convenzioni (ma anche il caso) che si frappongono alla forza più potente in natura per dar vita ovviamente ad un disastro umano di vite distrutte e famiglie spaccate.

Per arrivare a questo obiettivo la trama è anche quella giusta: un uomo e una donna si conoscono per caso, nasce qualcosa di tenerissimo e dolce in un'unica lunga notte passata a passeggiare per strada fino all'alba, non hanno telefoni, non si scambiano nomi ma si danno un appuntamento che uno dei due non potrà rispettare per motivi superiori alla sua volontà. Nel cercare di ritrovarla lui vagherà per la città di lei imbattendosi, innamorandosi e sposandosi infine con sua sorella, senza sapere che è lei. Fatevi da soli i conti della disperazione che si può scatenare a Natale.

Quest'intreccio in stile La signora della porta accanto (c'è una passione nel mio passato che torna ad infestare il presente e io non posso più vivere come prima) viene però sviluppato con grande tensione ma poca passione, Jacquoit del melodramma sembra rifiutare la passionalità e di tanti turbamenti esibiti passa solo il malessere fisico, il mal di cuore (reale e metaforico) e le urla. Con un finale più audace che riuscito 3 Coeurs non è davvero un melodramma, lascia intuire una tragedia ma al momento di andare al dunque ed insistere per sconfinare nello strappalacrime si perde, preferisce un tono altero e credendosi cinema d'autore va a parare in territori che gli sono lontanissimi.

Peccato. Perchè un inizio strambo, una colonna sonora peculiare e un ruolo fuori tempo (ma azzeccato) della madre delle due sorelle (Catherine Deneuve) potevano dare un sapore tutto suo alla storia per come si dipanava nei primi minuti, tra un accenno di Prima dell'alba e un ritorno di fiamma da Truffaut. Invece è solo un filmetto medio che aveva la partita in mano ma si è dimostrato incapace di chiuderla.

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