Venezia 69: Forgotten, la recensione

Presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia, Forgotten dimostra che l’horror tedesco continua la sua lenta risalita verso il cinema di genere...

Condividi

Il cinema horror tedesco non è tra i più noti al mondo, sembra sempre che dopo i soliti espressionisti (Murnau, Lang e Wien) poco o nulla sia stato realizzato.

Le cose stanno gradualmente cambiando in questi ultimi anni, da quando ovvero si è cominciato a investire in maniera un po’ più oculata su di un genere che, quando viene dagli Stati Uniti, riempie i botteghini di Berlino e dintorni. L’anno scorso gli zombie di Rammbock, nel 2005 Antibodies e l’anno dopo Zombie Commando, alcuni film riescono a varcare i confini tedeschi e a girare per il mondo, come sta accadendo anche a The Forgotten, presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia.

Due amiche ritornano sull’isola su cui un tempo erano solite passare le vacanze. Il ritrovarsi dopo tanto tempo assieme permetterà ad entrambe di ricollegarsi con un episodio che sembrava stato dimenticato, ma che si era nascosto solo nei recessi della loro mente e che ora è pronto ad inserirsi nelle vite di entrambe, vittime o carnefici che siano.

Girato in sole quattro settimane, Forgotten (Du hast es versprochen è il titolo originale, che tradotto significa Tu me l’hai promesso) segna l’esordio alla regia di una cineasta berlinese di soli 34 anni, Alex Schmidt. La storia non ha nulla di particolarmente originale, gli elementi sono i soliti, uno spazio angusto e misterioso, le bambine, un segreto che ritorna, ed il film li mette assieme senza particolare inventiva, ma comunque senza cadute di stile o momenti morti. 

Irichiami sono verso il cinema horror di registi come Del Toro e Amenabar, dove la fiaba si sposa con il terrore e nonostante si tratti di una produzione low-budget la confezione del prodotto è più che dignitosa. C’è anche un po’ di splatter fatto bene e anche il finale, solito punto debole di molti horror, si mantiene su accettabili livelli di tensione. Niente di memorabile, ma sicuramente un film interessante se si pensa che parliamo di un debutto.

Continua a leggere su BadTaste