Venezia 69: Forgotten, la recensione
Presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia, Forgotten dimostra che l’horror tedesco continua la sua lenta risalita verso il cinema di genere...
Il cinema horror tedesco non è tra i più noti al mondo, sembra sempre che dopo i soliti espressionisti (Murnau, Lang e Wien) poco o nulla sia stato realizzato.
Due amiche ritornano sull’isola su cui un tempo erano solite passare le vacanze. Il ritrovarsi dopo tanto tempo assieme permetterà ad entrambe di ricollegarsi con un episodio che sembrava stato dimenticato, ma che si era nascosto solo nei recessi della loro mente e che ora è pronto ad inserirsi nelle vite di entrambe, vittime o carnefici che siano.
Irichiami sono verso il cinema horror di registi come Del Toro e Amenabar, dove la fiaba si sposa con il terrore e nonostante si tratti di una produzione low-budget la confezione del prodotto è più che dignitosa. C’è anche un po’ di splatter fatto bene e anche il finale, solito punto debole di molti horror, si mantiene su accettabili livelli di tensione. Niente di memorabile, ma sicuramente un film interessante se si pensa che parliamo di un debutto.