Venezia 67 - La pecora nera, la recensione
Venezia 2010: Una persona ospite di un manicomio da decenni ricorda la sua infanzia e i motivi che l'hanno portato dove si trova. Qualche buona idea, ma anche tante ingenuità e difetti nell'esordio al cinema di Ascanio Celestini...
Recensione a cura di ColinMckenzie
Titolo La pecora neraRegiaAscanio Celestini
Cast
Ascanio Celestini, Giorgio Tirabassi, Maya Sansa, Barbara Valmorin, Luisa De Santis
uscita?
C'erano pochi film italiani con gli occhi puntati addosso come La pecora nera. Colpa (o merito) di essersi trovati involontariamente al centro delle polemiche per il mancato arrivo in concorso di Pupi Avati.
Senza alcun dubbio, l'aspetto peggiore del film è la voce off di Celestini, che non smette mai di parlare, pronunciando frasi pseudo poetiche e che dovrebbero farci riflettere sul senso della vita. In realtà, l'unico risultato è quello di farci uscire dal racconto. Chiaramente, come in tanti prodotti nostrani, manca un produttore che sia in grado di spiegare al regista che la troppa libertà artistica può essere dannosa.
In tutto questo, non è semplicissimo capire che tipo di pubblico dovrebbe vedere questa pellicola, tranne gli ultrafan di Celestini. Insomma, il solito problema di tanti film italiani, troppo attenti a lasciar mano libera agli autori (anche di talento come in questo caso), un po' meno alle esigenze degli spettatori...
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