Velvet vol. 1: Prima che giunga la fine, la recensione

Abbiamo recensito per voi Velvet vol.1: Prima che giunga la fine, primo capitolo della spy-story a fumetti realizzata da Ed Brubaker e Steve Epting

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Gli autori di uno dei cicli di storie più memorabili con protagonista Capitan America, Ed Brubaker e Steve Epting, ritornano, e lo fanno in pompa magna, con un fumetto estremamente valido intitolato Velvet, edito nel nostro Paese da Panini Comics.

Il duo, che dimostra un costante affiatamento molto vicino alla perfezione, dà vita a una spy-story emozionante e romantica, che racchiude nella sua stessa natura tutti quegli elementi che hanno fatto di questo genere qualcosa di grande e bello, dalla letteratura al cinema.

Velvet vede protagonista una segretaria dell'Arc-7, agenzia anglosassone super-segreta di spionaggio, Velvet Templeton, la quale nasconde diversi segreti, radicati nel suo misterioso passato. Tutto inizia con un omicidio, come ogni buon racconto con protagonista una spia richiede: siamo nella Parigi del 1973, quando l'agente Jefferson Keller, nome in codice X-14, cade vittima di un agguato dopo aver portato a termine una missione "di routine" per un operativo così qualificato. Qualcosa è dunque andato storto, e l'intero Arc-7 si mobilita per far luce su una vicenda che vede come principale sospettato Frank Lancaster, nome in codice X-02, ex-golden boy dell'agenzia. Le cose però non sono esattamente come sembrano, così come non lo è la nostra protagonista, all'apparenza una semplice segretaria, ma in realtà molto altro: Velvet è infatti anche lei un'ex-spia, una di quelle maggiormente esperte, per altro, avendo eseguito con successo missioni ad altro rischio in giro per il globo a cavallo fra il 1949 e il 1956. La Nostra decide di indagare personalmente su un'oscura vicenda che non solo ha portato alla morte di una persona alla quale era, in qualche modo, legata, ma che nasconde tanti segreti, i quali potrebbero avere molto a che fare con la sua vita passata. Da questo presupposto, inizierà la crociata di Velvet, la quale dovrà imbarcarsi in una missione che la porterà in giro per l'Europa, da Belgrado a Monaco, alla ricerca di una verità talmente scomoda da renderela una ricercata a piede libero.

Quando si tratta di scrivere una storia di spionaggio, crimine e mistero nell'ambito della Nona Arte, vi sono pochi in grado di eguagliare il talento di Ed Brubaker. Lo sceneggiatore è sempre magistrale nel tessere una trama densa, ma scorrevole, che appassiona dalla prima all'ultima pagina. In Velvet non manca nessuno di quegli elementi che rendono pregevole una spy-story, dagli intrighi internazionali, a una buona dose di action fatta di lotte corpo a corpo, sparatorie, inseguimenti, oltre che alla componente sensuale. I primi cinque capitoli della serie sono essenziali e accattivanti, e nulla di ciò che ci viene raccontato risulta essere una nota stonata, nella melodia immaginata dall'autore. Se Brubaker ha detto addio al fumetto supereroistico per scrivere qualcosa come Velvet, senza dimenticare i vari Criminal e Fatale (solo per citane due), possiamo solo goderne.

Componente importantissima che rende Velvet un fumetto assolutamente da leggere è sicuramente la parte grafica, affidata alle sapienti mani di Steve Epting. L'artista è quantomai adatto a un fumetto dall'ambientazione noir e vintage, grazie al suo stile realista e dinamico, dal taglio fortemente dark. Il disegnatore si dimostra estremamente capace di realizzare una storia ambientata nel passato e in diverse location, ricostruite con una cura minuziosa, cosa che consente al lettore di immergersi a pieno nelle atmosfere oscure e urbane di questa storia. Lo storytelling è preciso e puntuale, e si traduce in una costruzione della pagina assai precisa.

In conclusione, Velvet è il fumetto che non può mancare a tutti i fan di questo genere, in primis quelli affezionati al personaggio di James Bond. La conclusione del primo volume farà luce su alcuni misteri destinati però ad alimentarne di nuovi più grandi, in un mosaico fatto di tessere che si incastrano perfettamente fra loro, dando vita a qualcosa di sorprendente. In parole povere: ne vogliamo ancora.

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