Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi, la recensione

#VaticanGirl: la scomparsa di Emanuela Orlandi è un appello al Vaticano a rivelare la verità, un estremo tentativo di fare giustizia

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La recensione di Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi disponibile su Netflix dal 20 ottobre

Ci sono alcuni elementi di Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi che contribuiscono fin da subito a rendere la misteriosa scomparsa della quindicenne cittadina della Città del Vaticano, avvenuta 39 anni fa, meno lontana nel tempo, il che - immaginiamo - sia lo scopo principale che una docuserie come questa si prefigge, continuare cioè a tenere alta l'attenzione e non permettere che il nome di Emanuela venga dimenticato.

IL COMPITO DI VATICAN GIRL: LA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI

Quando Pietro Orlandi, il fratello maggiore di Emanuela, si presenta per la prima volta sullo schermo aprendo idealmente al pubblico le porte di casa della sua famiglia in Vaticano, mostra la stanza della sorella rimasta intatta, congelata nel tempo per tutti questi anni nella speranza di un suo ritorno, proprio come si vede spesso nei film, con la differenza che Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi non è un racconto di fantasia, nonostante i suoi incredibili contenuti.

La docuserie scritta e diretta da Mark Lewis, vincitore di un Emmy per Don’t F**k With Cats: Hunting an Internet Killer (2019), ha principalmente due compiti: quello di riassumere le tante teorie sulla scomparsa di Emanuela, e tra scandali finanziari che coinvolgono la Banca Vaticana e la Mafia, terrorismo internazionale, mitomani e presunti tentativi dell'Unione Sovietica di liberare Mehmet Ali Agca (l'attentatore di Papa Giovanni Paolo II) per farlo tacere per sempre, la carne al fuoco è davvero tanta ed, in ultimo, rivelare qualcosa di nuovo, portare sul già ricchissimo piatto delle tante teorie sul destino di Emanuela un nuovo elemento, un segreto seppellito da quasi quarant'anni, che verrà svelato nell'ultimo episodio da una sua ex compagna di classe, che apparirà in forma anonima e che racconterà una confidenza che Emanuela le fece poco prima di scomparire per sempre. Un segreto che potrebbe finalmente spiegare la ragione del suo rapimento.

Un tale compito non è facile ed il complesso intreccio degli eventi impone spesso alla serie di muoversi nel tempo in maniera fluida per cercare di riassumere le tante piste seguite dalla famiglia e dalle forze dell'ordine sulla scomparsa di Emanuela. Il punto fermo dello show e ciò che Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi non permetterà mai davvero di far dimenticare allo spettatore nell'arco dei suoi 4 episodi è invece che, dovunque si guardi, ogni teoria porterà inevitabilmente al Vaticano, l'unico detentore della verità.

Andrea Purgatori, giornalista del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, che ha seguito questa storia fin dal suo esordio e fa da voce narrante della serie assieme a Pietro Orlandi, si dice convinto che la verità sia nascosta nelle pieghe di ognuna delle tante teorie che sono enumerate nel corso dello show. Purgatori ripeterà anche più volte una frase, come una sorta di mantra: "Non importa cosa tu faccia per coprirla, la verità prima o poi verrà sempre fuori", mostrandosi implicitamente convinto che nessun segreto possa rimanere sepolto per sempre il che, curiosamente, contrasta invece con quanto dichiarato dall'avvocato Laura Sgrò - che si è occupata dell'inchiesta di Vatileaks, una vicenda legata ad una serie di scandali e rivelazioni nate a seguito della diffusione di informazioni riservate sulla Città del Vaticano tra il 2012 ed il 2015 - nonché la più recente professionista a cui Pietro Orlandi si sia rivolto.

Nell'ultimo episodio della serie, l'avvocato asserirà infatti che: "Il tempo è nemico della verità ed è amico di chi la nasconde", esortando il Vaticano a dire ciò che sicuramente sa, perché molte delle figure chiave di questa storia potrebbero essere già morte o comunque molto avanti con l'età e la verità rischia davvero, dopo quasi quarant'anni, di sparire con loro. L'appello della Sgrò e del fratello di Emanuela, è un evidente tentativo di risvegliare le coscienze, se non dei detentori di questo terribile segreto (che forse una coscienza non ce l'hanno), sicuramente del pubblico, nella speranza che l'onda d'urto dell'indignazione porti il Vaticano a ricalcolare i costi-benefici di quel silenzio così caparbiamente conservato.

QUELLO CHE PROPRIO NON CI È PIACIUTO

Sebbene si debba dare atto a Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi di muoversi bene nel complesso labirinto di teorie su Emanuela Orlandi, quello che proprio non ci è piaciuto è invece il modo in cui gestisce la figura di Marco Accetti, protagonista del secondo episodio della serie, che si presenta dichiarando con tronfio orgoglio di essere colui che ha "modestamente creato il caso Orlandi".

Accetti ha sempre asserito di essere stato il rapitore di Emanuela e nel 2013, sul programma Linea Gialla, si confrontò persino in un faccia a faccia con Pietro Orlandi, rivelando di essere lui "l'Americano", la voce cioè di quel rapitore che aveva prima contattato la sua famiglia per chiedere la liberazione di Mehmet Ali Agca in cambio della vita di Emanuela e poi aveva collegato il caso della Orlandi a quello della scomparsa di Mirella Gregori (di cui si parlerà nell'arco della serie).

Dal modo in cui la sua figura viene presentata nel secondo episodio è evidente che lo scopo finale dello show sia quello di esporre una volta per tutte le sue menzogne con prove inconfutabili, se non proprio di ridicolizzarlo, per esempio quando gli viene concesso di fare un'intervista a volto inutilmente coperto, senza tuttavia tenere segreta la sua vera identità, con lo scopo - secondo la teoria dell'Accetti stesso - di mettere a tacere quelle voci che lo additano come un mitomane, senza rendersi conto in realtà di alimentarle ancora di più.

Se quindi lo scopo finale di Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi sia comprensibile, è anche vero che ad un simile personaggio, che continua a cibarsi dell'attenzione del pubblico per una vicenda di cui ha continuato a prendersi falsamente la paternità, viene concesso davvero troppo tempo sullo schermo, anche secondo le parole di Pietro Orlandi che conclude l'episodio in questione dicendo: "di Accetti bisognerebbe parlarne sempre di meno, perché questa è la sua prerogativa, lui vive di questo. Gli è stata data negli anni troppa attenzione. Più attenzione gli dai, più lui continua a sentirsi forte e questo è un grave danno".

Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi è disponibile su Netflix a partire dal 20 ottobre 2022.

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