Valkyrie Drive -Bhikkhuni-, tette & chiappe non bastano - Recensione

Un altro gioco che punta sulle forme delle sue protagoniste e su di un tipo di azione immediata: la recensione di Valkyrie Drive -Bhikkhuni-

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Potrebbe sembrare un qualsiasi episodio di Senran Kagura, ma in realtà si tratta di Valkyrie Drive -Bhikkhuni-, il publisher è sempre lo stesso, Marvelous, ma Meteorise non è Tamsoft, ed i risultati si vedono, perché il gioco esibisce molte delle ingenuità del primo capitolo della ormai nota serie a base di scollacciate shinobi, ingenuità poi risolte nei successivi episodi, a testimonianza del fatto che l'esperienza conta, eccome. Insomma, i risultati delle somme Marvelous+Tamsoft+tette & chiappe e Marvelous+Meteorise+tette & chiappe non sono gli stessi, ma non per colpa delle tette & chiappe, che abbondano anche qui, con meno vestiti strappati ma una maggiore dose di toni saffici.

Sono protagoniste di Valkyrie Drive -Bhikkhuni- delle procaci studentesse, tanto per continuare con le similitudini con Senran Kagura, ma non si tratta di allieve di una scuola che addestra shinobi, bensì di povere vittime di un particolare virus, che ne aumenta a dismisura le capacità di combattenti, ed anche le dimensioni degli airbag in dotazione, pare. Il modo per curarlo? Combattere, combattere ed ancora combattere, all'interno di un'isola che funge da luogo di cura, ma che ovviamente non potrà non nascondere qualcosa, così come qualcuno dei personaggi che piano piano si imparerà a conoscere, attraverso dialoghi a volte estenuanti. Eccolo quindi uno dei primi problemi che Tamsoft aveva risolto in Senran Kagura, ma nel quale Meteorise incorre, la mole di testo a schermo, per fortuna mai i terribili wall of text che narravano le avventure delle shinobi, ma in realtà vedere due o più personaggi che parlano per minuti e minuti non è poi tanto diverso. Sappiamo benissimo che questo elemento fa parte del carattere squisitamente giapponese della produzione, ma siamo abbastanza convinti che la maggior parte dei giocatori avrebbero preferito meno chiacchiere e più azione, che è quello che Senran Kagura ha fatto con i suoi ultimi capitoli.

[caption id="attachment_174484" align="aligncenter" width="600"]Valkyrie Drive -Bhikkhuni- screenshot Menare è tutto sommato divertente, peccato che duri poco[/caption]

Anche perché, affrontiamo la questione gameplay, si tratta di una efficace azione, in alcuni elementi anche stuzzicante, con combinazioni particolari, per quanto non del tutto utili. Gli attacchi leggeri, facilmente concatenabili, sono quelli che il giocatore userà di più, raramente in realtà in combinazione con i pesanti, perché ogni personaggio ha a disposizione solo una combo tra di essi, scordatevi quindi un vasto numero di sequenze a disposizione. E' possibile però scagliare il proprio avversario in alto, arrivargli addosso, colpirlo in vari modi, ed è quanto dona un pizzico di profondità in più al sistema, non tanto per gli effetti diretti, non provocano poi molto più danno degli attacchi standard, ma per il fatto che queste sequenze aumentano la percentuale del valore di attacco, fin quando la battaglia dura. Più si mena, più si diventa forti: gli effetti del virus.

"Si riscontra una generale piattezza nella progressione attraverso le missioni, nella varietà dei nemici, solo i boss sembrano offrire qualcosa in più"

L'implementazione di un sistema di combattimento immediato e apprezzabile nei suoi piccoli orpelli non è però purtroppo pienamente convincente. La scocciante lunghezza dei dialoghi è tale non solo per la loro durata intrinseca, ma anche per la brevità delle missioni, ovviamente non ci siamo messi lì col cronometro, ma la durata del giocato pare inferiore della durata del letto. Quel giocato procede senza sussulti lungo binari retti, che quasi nessuna variazione dell'esperienza di gioco offrono. Si riscontra una generale piattezza nella progressione attraverso le missioni, nella varietà dei nemici, solo i boss sembrano offrire qualcosa in più ad un giocatore che difficilmente può appassionarsi alla banalità di una simile struttura, per quanto le mazzate in sé siano godibili. Sono allora da ricercare altrove potenziali motivi di interesse, nell'esibizione delle forme delle protagoniste, caratterizzate però in maniera molto più scialba che in un qualunque Senran Kagura, nella possibilità di agghindarle come più piace, di stuzzicarne i conturbanti corpi, anche attraverso minigiochi, nelle note di saffismo: Valkyrie Drive -Bhikkhuni- è quindi quasi solo fanservice.

[caption id="attachment_174485" align="aligncenter" width="600"]Valkyrie Drive -Bhikkhuni- screenshot E' ovviamente possibile abbigliare le procaci ragazze come più piace[/caption]

E' impossibile, anche nel tirare le somme, non avere come riferimento la serie Senran Kagura. Valkyrie Drive -Bhikkhuni- fa veramente fatica a sembrare qualcosa in più che un semplice clone, manca di tutte quelle piccole e grandi cose che rendono molto più interessanti i capitoli della serie sviluppata da Tamsoft. Non si tratta di una produzione poco riuscita, bensì trascurabile, con poco coraggio e poca inventiva, perfettamente in grado di piacere ad una particolare nicchia dai gusti smaccatamente nipponici, ma che attraverso il suo gameplay dice poco. Si mantiene al di sopra della sufficienza in ogni sua componente, ludica come tecnica, ma non va oltre, a dimostrazione che no, non bastano tette & chiappe per catturare i giocatori.

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