Uomo Multiplo: Alla fine torna tutto, la recensione

Abbiamo recensito per voi Uomo Multiplo: Alla fine torna tutto, opera di Rosenberg e MacDonald

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Multiple Man #1, anteprima 01

Nelle storie di super eroi, la morte è una condizione relativa da cui presto o tardi i nostri beniamini fanno ritorno. Dalle eccellenti morti di Superman e Capitan America a quelle dei comprimari meno noti, i tizi in calzamaglia sono sempre pronti a riprendere il loro posto sugli scaffali delle fumetterie. Durante gli eventi di Morte di X - preludio dell'evento Inumani vs. X-Men - Jamie Madrox ci aveva tristemente lasciati in quanto prima vittima illustre della Peste-M: ma può un personaggio come l’Uomo Multiplo, in grado di duplicarsi all'infinito, morire davvero?

Ovviamente no, ed è per questo che lo ritroviamo protagonista di una miniserie in cinque numeri scritta da Matthew Rosenberg (Punisher) per i disegni di Andy MacDonald (Wolverine: Infinity Watch). Uomo Multiplo: Alla fine torna tutto è il titolo del brossurato edito da Panini Marvel Italia che propone il fumetto in un'unica soluzione, un ideale preludio del rilancio di Incredibili X-Men, in cui il personaggio sarà coinvolto.

Nonostante non si tratti esattamente del leader di X-Factor sposato con Layla Miller, Madrox è di nuovo tra noi, dopo essere stato trovato esanime in un laboratorio in cui stava sviluppando un siero per dotare le sue copie di una propria indipendenza. Risvegliatosi alla Villa-X, Jamie si ritrova prima ad affrontare una schiera di duplicati provenienti dal futuro e poi catapultato in una realtà dominata da un despota dall’aspetto... fin troppo familiare. Parte così un’avventura affascinante e magistralmente orchestrata dallo scrittore di Quattro ragazzini entrano in una banca, che stupisce per l’originalità con cui rivisita a suo modo alcune delle tematiche che hanno fatto la fortuna degli X-Men.

"Con tutte le sue diramazioni e la sua complessa struttura, questo piccolo ma ambizioso progetto rappresenta una scommessa multipla vinta dal sempre più bravo Rosenberg."Puntando sull’umorismo tipico del personaggio, Rosenberg imbastisce un racconto sui viaggi temporali e sulle dimensioni alternative ingarbugliando la timeline ma senza perdere mai il filo, e soprattutto mantenendo il fumetto leggibile e divertente. Gli autori della miniserie ci conducono nelle più situazioni più disparate, tra futuri distopici e situazioni grottesche, senza lesinare sulla violenza. Tra citazioni e spassose gag, la storia è elettrizzante nel suo incedere vorticoso. Inoltre, la natura dei poteri di Madrox viene sfruttata in maniera creativa per creare doppioni caratterizzati da molteplici sfumature, spesso contrastanti tra loro (com'è nella natura del personaggio) ma sempre curiose.

Ciò che non convince del tutto di Uomo Multiplo: Alla fine torna tutto è la prova al tavolo da disegno di MacDonald, in particolare il contrasto che si crea tra il mood della vicenda e il suo tratto lontano dai canoni supereroistici. Sebbene lo stile sintetico dell'artista metta in scena il tutto attraverso uno storytelling pregevole, non sempre ritroviamo nelle sue vignette le suggestioni che suscitano i dialoghi di Rosenberg, cosa che crea uno fastidioso scollamento tra testi e disegni. Decisamente riuscito, invece, il lavoro sul design dei multipli di Madrox contaminati da altri personaggi Marvel.

Non sono molte le miniserie dedicate a personaggi di secondo piano caratterizzate da una scrittura così ispirata e accattivante. Con tutte le sue diramazioni e la sua complessa struttura, questo piccolo ma ambizioso progetto rappresenta una scommessa multipla vinta dal sempre più bravo Rosenberg, a cui va dato il merito di aver riportato in auge - in maniera deliziosamente fantasiosa - un personaggio molto amato da uno zoccolo duro di appassionati e ingiustamente maltrattato negli ultimi anni, dopo il lieto fine concessogli da Peter David sulle pagine di X-Factor.

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