Unprisoned (stagione 1), la recensione

Divertente nelle singole scene, confortante nell'orizzonte complessivo, Unprisoned brilla soprattutto grazie ai suoi due attori protagonisti

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La nostra recensione delle stagione 1 di Unprisoned, disponibile su Disney+

Non è Edwin Alexander (Delroy Lindo), uomo di mezz'età che esce dal carcere dopo 17 anni, il vero unprisoned della serie omonima disponibile su Disney+. Quest'ultimo, dopo il lungo periodo trascorso dietro le sbarre, dovrà capire come muoversi in una società per lui futuristica, come tornare a far parte della società civile. Ma la storia renderà presto chiaro come sarà invece la figlia Paige, terapista e madre single (Kerry Washington) quella che, tramite la relazione col padre, imparerà a uscire dalle proprie gabbie mentali. Su queste basi si costruisce la comedy ideata da Tracy McMillan a partire dalla propria esperienza autobiografica: uno show molto divertente quando mette in scena le dinamiche tra due personaggi entrambi imperfetti, altrettanto confortante nell'orizzonte complessivo.

Trama e personaggi di Unprisoned

La storia di Unprisoned inizia proprio quando Edwin, dopo aver scontato la sua lunga pena, ritorna finalmente in libertà. Desideroso di cercarsi una sistemazione e un lavoro, all'inizio è costretto ad affidarsi alla figlia Paige, che all'inizio non ne vuole sapere: da tempo ha rotto i legami col padre e si sente più in sintonia con i genitori adottivi con cui ha trascorso gran parte dell'infanzia. Superata l'iniziale riluttanza, accetta così di ospitarlo nella propria casa, dove vive con il figlio adolescente Finn (Faly Rakotohavana).

Dalle sue primissime battute, la serie costruisce le proprie fondamenta mettendo a contatto due caratteri opposti, che cresceranno entrambi grazie a questa convivenza "forzata". Edwin non sa inizialmente muoversi nel mondo moderno, ormai dominato dalla tecnologia, cerca una redenzione dalla cattiva condotta che l'ha sempre contraddistinto, ma in verità è un cuore d'oro, a suo agio nelle relazioni (frequenta ancora la madre di Paige, che quest'ultima non sopporta). Paige invece, all'apparenza donna in carriera e madre modello, è incapace di badare ai propri sentimenti e ai propri cari. Sembra più interessata alle sue quotidiane dirette Instagram che ai bisogni del figlio, mentre si imbarca in continui rapporti insoddisfacenti. Su di lei pesa il legame conflittuale col padre, reo di averla lasciata sola già da piccola, mai veramente affrontato. I suoi rigidi modelli di comportamento e regole con cui basa la propria vita cozzeranno con l'innata semplicità e leggerezza di Edwin, con cui riuscirà finalmente a confrontarsi.

Una storia semplice e confortante

Ad essere vincenti in questa dimensione, sono soprattutto le interpretazioni dei due attori protagonisti. Kerry Washington, volto già noto al pubblico televisivo (vedi Scandal e Little Fires Everywhere) si cala qui in un personaggio diverso da quelli a cui ci ha abituato, riuscendo a delineare con convinzione le sfumature di una donna che, sotto la corazza, nasconde una grande crisi. Ma è soprattutto Delroy Lindo, che in molti ricorderanno per Da 5 Bloods, la vera sorpresa di Unprisoned: il suo Edwin è un personaggio tenero e amabile nonostante i difetti, per cui non si può non fare il tifo. Tra i due nascono diversi equivoci dai quali si creano siparietti comici ben congeniati, che da soli valgono la visione delle otto puntate dello show.

Mettendo inoltre al centro una terapista che ama dispensare consigli in rete, ma che avrà molto da imparare in prima persona, la serie offre tante piccole riflessioni sulla vita quotidiana, come l'importanza di accettare se stessi o il rifiuto della "normalità" di facciata. Lo fa nell'orizzonte sereno e rassicurante della comedy: siamo lontani dalla profondità che le questioni esistenziali raggiungono nella recente The Bear: qui tutto è volutamente all'acqua di rose, adatto a quella dimensione social che la protagonista stessa utilizza. Non per forza di cose un male, basta farselo bastare, chiudendo gli occhi davanti alla programmaticità con cui la storia asciuga tutti i conflitti prima ancora che possano scoppiare, smussa qualsiasi asperità, viaggia tranquilla verso una parabola di redenzione (per il padre) e di accettazione (per la figlia).

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