Unplugged, il rock alla portata di tutti | Recensione VR

Unplugged, nonostante alcune mancanze rispetto alla versione per Meta Quest 2, rimane il gioco perfetto per gli amanti del rock su VR

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Non è la prima volta che ci interfacciamo con Unplugged, titolo sviluppato da Anotherway e disponibile già da diverso tempo su Meta Quest 2 e PCVR. L’opera prodotta da Vertigo Games approda però ora anche su PlayStation VR 2, cercando di conquistare i possessori del nuovo visore targato Sony con il suo innegabile carisma. 

Dopotutto, per coloro che amano i Rhythm Game, i titoli che vedono il giocatore suonare una chitarra elettrica non sono certo mancati in passato. Guitar Hero e Rock Band sono solo due dei franchise che hanno costruito la propri fama proprio su questa tipologia di gioco. Tipologia assente dagli scaffali ormai da qualche anno. Per questo motivo Unplugged ha tutte la carte in regola per riuscire a imporsi come nuovo metro di misura per coloro che cercano un’esperienza simile, con l’aggiunta della messa in scena possibile solo con la realtà virtuale.

Saranno riusciti gli sviluppatori a realizzare un’esecuzione perfetta per la nuova periferica targata PlayStation, oppure ci troviamo di fronte a uno strumento ancora da accordare?

UN COACH D’ECCEZIONE

Bastano pochi minuti all’interno di Unplugged per rimanere coinvolti dall’atmosfera del titolo di Anotherway. Nel backstage di un palco ci troveremo a parlare con Satchel (Russ Parrish), il chitarrista degli Steel Panther. O meglio: con un suo poster animato. Per coloro che non lo sapessero, gli Steel Panther sono una band heavy metal nata nel 2000 e ancora in attività al giorno d’oggi, che vanta una vasta community di appassionati sparsa per tutto il mondo. Grazie al grande carisma di Satchel impareremo non solo le meccaniche alla base del gioco, ma anche l’atteggiamento corretto per essere delle vere rockstar.

Impossibile per noi non pensare al film dei Tenacious D, dove rock e umorismo si fondono alla perfezione. I dialoghi ci sono piaciuti molto e, proprio per questo, non possiamo non evidenziare la mancanza di una modalità Campagna. Ci sarebbe piaciuto approfondire di più la conoscenza del chitarrista della band statunitense o, più in generale, avere qualche motivazione in più per passare da una canzone all’altra. Non che titoli come questo necessitino di un comparto narrativo, ma visto il buon lavoro fatto sul personaggio di Satchel non nascondiamo che ci saremmo aspettati qualcosa di più. Fortunatamente ci pensa il gameplay a tenerci incollati alla nostra “chitarra”.

AIR GUITAR, MA SOLO PER FINTA

Arriviamo, infatti, a quello che è non solo il punto di forza di Unplugged, ma anche la sua più grande debolezza: la chitarra. Su Meta Quest 2 è presente il tracciamento della mano, che ci permette di giocare al titolo in questione muovendo le dita nell’aria. Un’idea di fondo che trasmette appieno la sensazione di “Air Guitar” e che dona alla produzione un vero e proprio valore aggiunto. Il nuovo visore Sony, al momento, non supporta ancora questa tecnologia, costringendoci a utilizzare i PlayStation VR2 Sense per suonare. Con una mano potremo scorrere sulla chitarra, mentre con l’altra potremo utilizzare il plettro, con il compito di seguire le note sullo schermo in pieno stile Guitar Hero.

Il risultato, in questo caso, è senza dubbio differente e non riesce a trasmettere le stesse vibrazioni della controparte per Meta Quest. Segnaliamo, però, che l’implementazione per le mani potrebbe arrivare in un secondo momento tramite un aggiornamento software, esattamente come accaduto per il visore appena citato. Se si riesce a superare questa “limitazione”, Unplugged si rivela però un gioco dannatamente divertente. Gli sviluppatori hanno infatti inserito più di 45 canzoni nel gioco base, alle quali andranno aggiunte quelle presenti nei vari DLC in arrivo nei prossimi mesi. Mano a mano che si procede lungo la tracklist potremo inoltre sbloccare nuovi plettri, chitarre e luoghi, in un susseguirsi di indimenticabili canzoni rock.

NEON E SOUND

Grazie alla potenza visiva di PlayStation VR 2, questa visione di Unplugged risulta ancora più bella da vedere. Effetti neon si fondono con un’interfaccia chiara ed estremamente leggibile. Inutile aggiungere qualcosa sul comparto sonoro, che vanta ovviamente una soundtrack di alto livello e dei sound effect in grado di farci sentire realmente sul palco. Tutto ciò è merito sia degli schermi OLED 4K, che dell’audio 3D possibile tramite le cuffie di Sony.

Nonostante l’assenza del tracciamento delle mani, Unplugged rimane il titolo perfetto per gli amanti del rock. Le numerose tracce a disposizione, il carisma di Satchel e, più in generale, le vibrazioni trasmesse dal titolo di Anotherway sono riusciti a infondere il potere del rock nelle nostre vene, spingendoci a suonare e risuonare le stesse canzoni per diventare sempre più bravi. Al momento la versione per Meta Quest 2 rimane quella che consigliamo maggiormente, ma è innegabile il fascino emanato da questo porting per PlayStation VR 2. Siete in possesso del nuovo visore Sony e amate il rock? Unplugged è il titolo che non deve mancare nella vostra libreria.

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