Un'ottima annata
Il popolare attore è sbarcato a Roma per presentare il suo nuovo film, diretto da Ridley Scott, che in originale si intitola A Good Year. Ma Crowe, in questa scanzonata commedia, non sembra perfettamente a suo agio…
Eppure, qualcosa è andato storto. Un po’ per la pressione dei media, un po’ per certe sue scelte artistiche poco convincenti, Russell Crowe non solo non è più il divo di un tempo, ma sembra quasi diventato veleno al botteghino. La realtà non è sicuramente così triste, ma difficile pensare che il suo nuovo film, Un amore per caso (traduzione un po’ troppo romantica dell’originale A Good Year), risollevi la situazione.
D’accordo, l’originalità non è tutto, si può apprezzare anche un film che scopiazza a destra e manca, basta che sia efficace. Ma se alcune battute antipolitically correct non sono male, la visione dei diversi popoli è talvolta imbarazzante (gli stereotipi sugli americani che non capiscono il vino lasciamoli a Baricco, grazie). Così come l’ambiente finanziario sembra, più che una citazione di Wall Street di Oliver Stone, una parodia di quel film, per il modo fin troppo banale in cui vengono descritti i templi della borsa londinese.
A tratti, ci sono dei momenti notevoli, come la partita a tennis che diventa quasi un match di pugilato. Ma l’impressione è che la carne al fuoco sia veramente eccessiva, tanto che alcune storie non vengono approfondite come meriterebbero (soprattutto per quanto riguarda la ragazza californiana).
Ma forse la delusione più forte è il vino. No, non quello prodotto nella tenuta di proprietà del personaggio principale, ma proprio il vino stesso. Che è soltanto un pretesto narrativo e che nella storia, a differenza di quello che si poteva pensare, ha un’importanza pressoché nulla, nonostante in conferenza stampa Crowe abbia parlato a lungo di questo argomento.
Insomma, Ridley Scott e Russell Crowe che fanno un film comico sul vino senza parlare di vino. Che abbiano tutti bevuto qualche bicchierino di troppo?