Uno splendido disastro, la recensione
Una commedia sentimentale centrata su una donna che vuole in realtà riaffermare i modelli maschili di una volta
La recensione di Uno splendido disastro, il film disponibile su Prime Video dal 5 maggio
Quello che si capisce già dalle prime scene è che Uno splendido disastro rinnega tutti i movimenti femministi degli ultimi anni, si assicura di precisarlo all’inizio, quando all’ennesima spacconeria maschilista di Travis la protagonista dice: “Dove hai vissuto negli ultimi 5 anni?” per pensare di potersi rivolgere così, solo che lei è la prima ad essere conquistata da questo atteggiamento, lo capiamo dal numero di volte che dice di non voler fare sesso con lui. Una decina di equivoci sessuali e una scommessa persa che li fa vivere insieme (e andare a pranzo dalla famiglia di lui!!!) dopo ovviamente anche Abby capirà quel che a noi era chiaro dall’inizio, cioè che quell’adorabile artista marziale misto che riempie di pugni la gente ha solo bisogno di affetto e può essere l’unico capace di capirla se lei riesce a sfondare la sua dura scorza da conquistatore (ha una squadra di preservativi in camera, perché lui è fatto così, è maschio).
Forse però la cosa più stupefacente sono gli altri modelli maschili opposti, i fidanzati delle amiche di lei o gli uomini che incontra brevemente prima di finire con Travis, tutti modelli disprezzabilmente poco virili, quando non proprio apertamente vigliacchi. Spaventati all’idea che Travis li meni e disposti ad abbandonare Abby al volo per mettersi in salvo. Quando poi il grande cattivo si dichiara gay il cerchio è chiuso. Tutto questo basterebbe a chiudere il portatile ma il vero problema del film è tentare un’operazione in sé complicata (riaffermare un’idea di rapporto oggi superata) senza esserne capace. Kumble non solo esagera (anche nella parte a Las Vegas, e ce ne vuole!) ma non riesce a tenere fermo il tono del film che oscilla tra il serio e il risibile (forse anche involontariamente risibile, come nell’amplesso in camera d’hotel), chiude rubando a Una notte da leoni (senza quelle capacità) e non ha la fierezza di esporre fino all’ultimo la sua vera anima, quella cioè di un film in cui quando lei accusa lui di essere “prepotente, rude e volgare”, subito dopo averlo detto lo bacia con passione travolgente, vinta dall’eccitazione per quello che ha appena detto e ci aggiunge anche un “Toccami!”. La storia di una donna usata per esaltare un certo tipo di uomo e la visione di mondo collegata ad esso.