Universo Marvel: La Guerra dei Regni 4, la recensione

Giunti al quarto capitolo, è ormai chiaro che La Guerra dei Regni sarà ricordato come un grande evento Marvel di alta qualità

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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War of the Realms #6, anteprima 01

In passato non abbiamo nascosto il disappunto per molte iniziative Marvel che promettevano di stravolgere ogni cosa ma che poi si concludevano con un nulla di fatto. Spesso ci siamo trovati di fronte a partenze roboanti, morti eccellenti e cambiamenti radicali, ma procedendo nella lettura tutto tornava sostanzialmente come prima. Il megaevento La Guerra dei Regni, orchestrato da Jason Aaron e presentato come l'inizio della fine della sua lunga run su Thor, fortunatamente non rientra in questa categoria.

La storia è ormai nota: Malekith ha assoggettato i Nove Regni, e dopo aver radunato un esercito ha attaccato la Terra, anche nota come Midgard. Il conflitto ha interessato ogni nazione del pianeta e, nel corso degli ultimi mesi, abbiamo avuto modo di seguire le peripezie della comunità supereroistica alle prese con creature fantasy dalla natura più disparata.

La situazione è ora a vantaggio del Signore degli Elfi Oscuri, potenziato dal simbionte di Eddie Brock e con in pugno nientemeno che Odino e Freyja: una posizione predominante rispetto al suo avversario diretto, quel Dio del Tuono chiamato a una sfida all’apparenza impossibile.

È così che prende il via il capitolo conclusivo della miniserie portante di La Guerra dei Regni. A differenza dei precedenti appuntamenti, questo numero è focalizzato esclusivamente su Thor e sulla squadra di Tonanti – Re Thor dal futuro, il giovane Thor e una Jane Foster nuovamente con poteri divini – che affronta Malekith. Abbiamo atteso con grande trepidazione questo momento, mentre seguivamo le vicende dei tanti comprimari coinvolti; non ce ne vogliano Daredevil, Captain Marvel e Spider-Man, ma il cuore pulsante della storia sta proprio in questo confronto. Con richiami a Gorr - il Macellatore di Dei al centro delle prime avventure scritte da Aaron - e altre storiche run, giungiamo a un finale esaltante che ci riconcilia con le atmosfere epiche della serie regolare.

"La Guerra dei Regni sarà ricordato come un grande evento Marvel di alta qualità."Se in precedenza la storia ha per certi versi sofferto a causa del poco spazio concesso a Thor, qui lo sceneggiatore si fa perdonare nel migliore dei modi. La scrittura torna inoltre a farsi solenne, scandendo con grande enfasi i momenti chiave di un racconto mai così intenso. È così che La Guerra dei Regni si smarca dalle altre grandi saghe che si sono rivelate un buco nell'acqua: con una scrittura di qualità e personaggi credibili al culmine di un percorso magnificamente strutturato. Nel finale, inoltre, si aprono intriganti scenari per il futuro del Dio del Tuono, con un'ultima tavola decisamente evocativa.

Grandi applausi per il lavoro al tavolo da disegno di Russell Dauterman e per i colori del sempre efficace Matthew Wilson. Il tandem artistico racconta questo gran finale tramite splash page di grande impatto che ci scaraventano sul campo di battaglia. Il disegnatore statunitense ci regala l’ennesima brillante prova, restituendoci un eroe fiero, padrone del proprio destino e pronto a ricoprire un ruolo sempre più importante ad Asgard.

Sebbene manchi ancora un albo per mettere davvero fine alla miniserie, questo quarto appuntamento soddisfa già del tutto le aspettative della vigilia. Ora possiamo dirlo con certezza: La Guerra dei Regni sarà ricordato come un grande evento Marvel di alta qualità, e ci auguriamo che venga preso a esempio dagli autori che verranno.

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