Universo Marvel: La Guerra dei Regni 2, la recensione
Jason Aaron porta su La Guerra dei Regni il pathos e quell'aura di tragedia che hanno segnato la sua gestione di Thor
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Gli eserciti dei Nove Regni hanno invaso Midgard con il dichiarato intento di assoggettarla ai voleri del loro generale Malekith. Chi ha seguito negli ultimi anni il maestoso ciclo di storie scritto da Jason Aaron (Avengers) per le serie dedicate a Thor ha assistito alle prime avvisaglie di questo conflitto, che ora è giunto prepotente a stravolgere la vita dell’intera popolazione mondiale. Non solo New York, dunque, ma anche il resto del pianeta diviene il campo di battaglia della Guerra dei Regni, evento Marvel giunto al secondo dei cinque capitoli editi da Panini Marvel Italia.
Ben tre squadre di Vendicatori vengono inviate nei vari Regni con il compito di trovare una soluzione all’avanzata di Giganti del Ghiaccio, Demoni di Fuoco, Angeli e di altre creature fantastiche. Queste storie vengono però approfondite nei primi tie-in dell'evento, La Guerra dei Regni Extra e La Guerra dei Regni: Avengers Strikeforce.
"Aaron lascia emergere l’essenza di ogni singolo personaggio coinvolto, riportando su queste pagine il pathos e quell’aura di tragedia che hanno segnato la sua gestione di Thor."Non è l'unica zampata dello sceneggiatore di Original Sin e Goddamned: se da un lato vedere Iron Man e Shuri confrontare le proprie abilità con quelle dei Nani dà vita a brevi momenti di leggerezza, dall’altro non possiamo che restare affascinati dalla sua capacità di creare contrasti che conferiscano maggiore profondità a quest’evento. Da un Punitore scatenato al redivivo Wolverine in borghese, passando per una Jane Foster in formissima e poi Lady Freyja, She-Hulk e le Valchirie, Aaron lascia emergere l’essenza di ogni singolo personaggio coinvolto, riportando su queste pagine il pathos e quell’aura di tragedia che hanno segnato la sua gestione di Thor.
Anche Dauterman si conferma a livelli altissimi, grazie a una prova impeccabile sotto ogni punto di vista: a suo agio nel tratteggiare mondi fantastici, il disegnatore statunitense coniuga espressività, dinamismo e originalità offrendoci tavole ricche di particolari e di grande impatto.
Doveroso sottolineare l’incredibile lavoro del colorista Matthew Wilson: la sua palette muta continuamente, trasmettendoci le suggestioni del campo di battaglia, del freddo di Jotunheim e delle decadenti atmosfere di Svartalfheim in un caleidoscopio ammaliante.
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