Universo Marvel: La Guerra dei Regni 1, la recensione
Il roboante inizio della Guerra dei Regni ci proietta subito al centro di uno scontro epico come pochi
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
La Guerra dei Regni arriva in Italia con la pubblicazione del primo numero della miniserie portante, scritta da Jason Aaron (Avengers) e disegnata da Russell Dauterman (Cyclops). L’inarrestabile marcia di Malekith giunge infine a Midgrad con l'obbiettivo di distruggere l’ultimo reame rimasto libero.
Senza troppi preamboli, in questo primo capitolo veniamo catapultati al centro dello scontro, con le opposte fazioni che invadono le strade di New York. Il personaggio più atteso, però, non è presente: il Dio del Tuono, ancora privo di Mjolnir, è stato infatti portato lontano dalla Terra dai suoi nemici.
I toni della storia non si discostano da quelli della serie regolare del Tonante degli ultimi tempi, con il pathos generato dai drammatici fatti narrati che viene bilanciato dalla vena comica di alcuni personaggi - Spider-Man su tutti - creando così un contrasto che amplia lo spettro emozionale della vicenda.
Per i neofiti sarà facile entrare in sintonia con quanto orchestrato da Aaron, vista l’immediatezza con la quale si viene condotti sul campo di battaglia: non è necessario avere chissà che conoscenze specifiche, basta sedersi e godere dell’intensità di queste pagine.
"L'evento parte subito forte ammaliandoci con il suo ritmo incalzante, e la lettura che ne scaturisce è godibilissima."La Guerra dei Regni rispetta il canovaccio di molti eventi fumettistici: una minaccia fuori scala che costringe gli eroi più disparati a fare squadra. Proprio la linearità con cui viene presentato il tutto potrebbe far storcere il naso ai lettori della serie regolare di Thor; non a caso, War of the Realms vuole essere la sua naturale evoluzione su vasta scala puntando sulla grandiosità del conflitto: Il Signore degli Anelli che incontra l'Universo Marvel, com'è stato pubblicizzato.
L'evento parte subito forte ammaliandoci con il suo ritmo incalzante, e la lettura che ne scaturisce è godibilissima. Detto ciò, da uno scrittore come Aaron, che in questi anni ci ha deliziati con un monumentale ciclo mirabilmente articolato e in continua evoluzione, ci aspettiamo comunque di più nei prossimi capitoli, soprattutto relativamente all'aspetto emotivo: se c'è qualcuno capace di convogliare questo inizio potente in una storia dotata di una maggiore profondità, è proprio lui.
In tutto ciò, Dauterman è una garanzia: coniugando grande dinamismo e espressività, l’artista statunitense adotta di volta in volta soluzioni differenti, risultando preciso nelle splash page così come nei primi piani, sempre funzionali e accattivanti. La sinergia con Aaron è evidente nel risultato finale, e allo stesso modo risulta eccellente la collaborazione con il colorista Matthew Wilson, in grado di creare l'atmosfera ideale per questo epico fumetto fantasy dalle sfumature dark.
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