Underworld - Il risveglio, la recensione
Arrivati al quarto capitolo si potrebbe pensare ad un fisiologico calo o una certa stanchezza, invece quest'ultimo Underworld è uno dei migliori in assoluto...
Parecchie attrici rimangono legate a personaggi virili e saghe d'azione spinta, poche riescono a lasciare il segno e darsi davvero alla causa. Kate Beckinsale appartiene a quest'ultima categoria (di cui Sigourney Weaver è la regina e Milla Jovovich la grande erede).
In questo quarto film si torna al presente per pochi minuti e poi si fa un salto di 12 anni in un futuro in cui tutto è alla luce del sole (si fa per dire), la guerra tra le creature ancestrali è fatto noto anche dalla popolazione di città.
La guerra diventa chimico/farmacologica e alle motivazioni personali che già spingevano Selen se ne aggiunge una nuova. Come tutte le eroine virili (da Ripley di Alien in poi) di mezzo c'è un figlio non cercato.
Il principale artefice della saga cinematografica, Len Wiseman, rimane un passo indietro alla sola sceneggiatura e vengono promossi registi Måns Mårlind e Björn Stein, duo svedese presentatosi ad Hollywood con il risibile Shelter.
E' dunque una grande sorpresa che Underworld: il risveglio sia uno dei film più compatti della saga. Pur mancando di componenti strutturali determinanti (non c'è Michael Sheen, la trama non ha il grande respiro dell'epica millenaria, del sentimentalismo ottocentesco, nè il fascino delle maledizioni antiche) è innegabile come, arrivati al quarto film, la produzione sia riuscita a trovare il modo di continuare una narrazione con un senso, una logica e un certo afflato. In tutto ciò si inserisce il duo svedese che dirige con passo svelto, senza velleità e con grande coscienza di quale sia l'obiettivo della saga. Non certo il cinema di soli botti e spari (ma anche!) quanto un'idea di avventura e azione molto moderna (tutto passaggi dal ralenti alle accelerazioni) che recuperi quanto deve delle atmosfere gotiche. In più non guasta un 3D vero, ripeto: vero! Non solo nativo (cioè girato e non postprodotto) ma anche pensato che vale anche di più. Un vero gioiellino tecnico.