Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs. Il reverendo: la recensione

Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs. Il reverendo è il colpo di coda della divertente comedy andata in onda su Netflix

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Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs Il reverendo: la recensione

Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs. Il reverendo è il colpo di coda della divertente comedy andata in onda su Netflix per quattro stagioni. Uno speciale che non è solo una nuova e piacevole occasione per rivedere i protagonisti della serie, ma anche per testare lo strumento, ancora poco utilizzato, dello speciale interattivo. Inutile spiegarne il funzionamento, è lo stesso visto ad esempio sulla piattaforma con Bandersnatch. Lo scopo qui, scopriremo presto, è di traghettare Kimmy e gli altri verso il finale positivo al 100%. Ci riusciremo? Sì, ma quel che è più importante è che lo speciale riesce a raggiungere il proprio scopo: divertente, creativo, molto piacevole.

Kimmy deve sposarsi con un principe interpretato da Daniel Radcliffe, ma questa è solo la premessa di una storia che va da tutt'altra parte. Scopre infatti per caso un libro (un librogame, proprio come in Bandersnatch) che la riporta ai tempi del bunker. Forse la missione di Kimmy e la sua lotta contro il reverendo (Jon Hamm) non è ancora finita. Forse c'è altro da scoprire. Con l'aiuto di Titus (Tituss Burgess), Jacqueline (Jane Krakowski) e Lillian (Carol Kane), Kimmy (Ellie Kemper) e noi cercheremo di farci strada in questa avventura con l'obiettivo di sbloccare il finale perfetto nella storia a bivi.

Siamo ancora in quella fase in cui ogni speciale interattivo deve essere consapevole di esserlo. Se Black Mirror trovava un modo tutto suo, e molto intelligente, di raccontare il senso delle storie a bivi e il controllo sugli eventi, figuriamoci una serie folle come Unbreakable Kimmy Schmidt. Ci sono occasioni in cui i personaggi sono palesemente consapevoli del momento, e ogni esito giusto o sbagliato conduce all'apparizione di un personaggio che si rivolge chiaramente a noi e ci invita a stare più attenti la prossima volta. Proprio come in Bandersnatch (a questo punto la serie sa che noi lo abbiamo guardato), anche qui la percentuale di “finale positivo” raggiunta è comunicata tramite un programma in tv con delle scritte scorrevoli in basso.

Dal punto di vista del puro gioco, a volerlo vedere così, lo speciale è onesto. Dare la risposta più out of character porta sempre a risultati sbagliati, e – tranne poche scelte casuali e un po' ingiuste – non è difficile individuare la migliore opzione da scegliere. Quanto di tutto questo somiglia ad un videogioco? Beh, c'è l'idea tipica dei finali multipli, dalla bad ending alla happy ending al finale quasi neutrale. Ma è solo un gioco nel gioco. Tanto che l'esperienza completa, una volta chiuso tutto, consiste nel tornare indietro e prendere tutte le scelte che non avremmo mai fatto, anche solo per vedere cosa sarebbe successo.

L'episodio in sé, considerata solo la trama principale, avrebbe funzionato anche come episodio normale. Ha la giusta dose di follia e gli elementi tipici della serie, e ci era mancato il modo di parlare indefinibile di Kimmy, la battute di Titus, le uscite fulminanti di Lillian e Jacqueline. Curiosamente, Jon Hamm e Daniel Radcliffe, che però non appaiono mai in scena, avevano recitato insieme in Appunti di un giovane medico. E, casomai ce ne fosse bisogno, la puntata ci ricorda ancora una volta il loro talento da commedia.

UNBREAKABLE KIMMY SCHMIDT: KIMMY VS IL REVERENDO RECENSIONE

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