Una sorella, la recensione
Abbiamo recensito per voi Una sorella, di Bastien Vivés, graphic novel edita da BAO Publishing
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
È la narrazione di un'estate di passaggio: Antoine inizia a mostrare le prime avvisaglie che il mondo "da bambino" gli sta stretto, i giochi con il fratellino minore Titì non sono più soddisfacenti come lo erano stati fino a quel momento, ma è ancora piccolo per essere considerato uno dei "ragazzi grandi". Il protagonista si ritrova travolto nel turbine dell'adolescenza, impersonificata nella figura di Helene, sedicenne affidata per qualche settimana ai suoi genitori da una coppia di amici.
Lo stile minimale dell'autore parigino trova in Una sorella il suo utilizzo più efficace: il tratto accennato porta su carta il minimo indispensabile per trasmettere al lettore le informazioni necessarie a comprendere ogni situazione e ogni gesto, rinunciando anche a disegnare le espressioni facciali quando possono essere semplicemente immaginate. La stessa delicatezza si ritrova anche nella narrazione, che segue l'incontro tra i giovani protagonisti con rispetto per la loro intimità, lasciando trapelare aspetti della loro personalità attraverso silenzi e sguardi improvvisamente disegnati sul volto: un'apparizione con la potenza di uno schiaffo.
Difficile non immedesimarsi durante la lettura, tornare con la memoria a una fase della nostra vita fatta di incertezze, curiosità e scoperte. Una sorella è però un racconto che in alcuni passaggi sembra parteggiare eccessivamente a favore del protagonista, con uno svolgimento degli eventi vicino a quello che potrebbe essere il sogno di un'estate perfetta, per un ragazzo di quell'età. Questo elemento viene comunque sovrastato dall'eleganza della narrazione di Vivés, che ricorda le potenzialità del medium fumetto e riesce a incantare con la poesia dell'essenziale.