Una notte da dottore, la recensione
A differenza di quasi tutte le altre commedie italiane con talent di questo calibro Una notte da dottore è un film bilanciato
Negli ultimi anni c’è sempre da meravigliarsi quando Diego Abatantuono esce (di poco sia chiaro) dai panni di Diego Abatantuono, cioè quando i suoi personaggi sì discostano un po’, un bel po’ o solo abbastanza dalla sua vera persona. Solitamente tendono ad essere vestiti più o meno come veste lui nelle apparizioni pubbliche (e questo avviene anche in Una notte da dottore), tendono ad avere il carattere dominatore che spesso ha avuto nei film passati (e questo avviene anche in una Notte da dottore) e l’umorismo è il suo, cioè non si adatta a quello del film, ma è il suo personale (e di nuovo anche questo avviene in Una notte da dottore). Quello che di più strano c’è è che qui Diego Abatantuono sta relativamente poco seduto (altro tratto di molti suoi ruoli), è raffreddato, ubriacone (quindi sempre un po’ fuori fase) e fustigato dal mal di schiena. Non è molto eh, ma ci accontentiamo, perché poi inevitabilmente nonostante questa strana forma di identità tra persona pubblica e personaggio, lo stesso Abatantuono funziona sempre, porta sempre gran ritmo in ogni scena e la maniera in cui piazza le battute o in cui interviene nei dialoghi, è sempre vivace di una vivacità tutta sua, una vivacità che vive del suo opposto, cioè di grande fermezza.
La sorpresa è che questo film di Guido Chiesa è molto bilanciato! Non perché non sia caratteristica di Guido Chiesa, ma perché solitamente le commedie italiane con talent di questo calibro tendono molto a sbilanciarsi su di loro, sulla comicità e su toni esageratamente comici. Una notte da dottore invece fa di tutto per tenere un equilibrio, per non far troppo ridere né essere troppo serio. Sembra una banalità ma è quello di cui sono fatte le commedie e la ragione per cui molte di quelle che vediamo valgono poco, anche quando fanno ridere. Perché sono film sbilanciati e non riescono a dire niente di quel che vogliono dire anche quando quel che vogliono dire è molto semplice.
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