Ultimate Spider-Man: Un Nuovo Eroe, la recensione
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Sì, d'accordo, ormai questo slogan ha perso efficacia, considerando quanto sta avvenendo negli ultimi anni allo Spider-Man dell'Universo Marvel. I lettori si indignano più o meno pesantemente di fronte all'ennesimo cambiamento di status quo e dopo qualche mese gli autori riportano tutto alla condizione originaria.
Ma questo non avviene nell'Universo Ultimate, dove gli autori si divertono a scompigliare le carte in tavola e ad accompagnare i personaggi più celebri attraverso sentieri originali e sorprendenti. Così, quando un paio d'anni fa il Peter Parker dell'Universo Ultimate cadde in battaglia, il pubblico era consapevole che non si trattava di una morte temporanea, ma era successo davvero, in modo definitivo.
Spider-Man era morto.
L'evento era sconvolgente, così come la chiusura della serie più letta dell'intero parco testate Ultimate... ma non tardò l'annuncio di una nuova serie dedicata all'Arrampicamuri. Chi avrebbe vestito però la calzamaglia aracnide? Un personaggio noto all'interno della saga?
No. Brian Michael Bendis, forte degli 11 anni di scrittura di Ultimate Spider-Man, fa esordire la nuova testata Ultimate Comics: Spider-Man creando da zero un nuovo protagonista. Miles Morales è un ragazzino che ha appena avuto la fortuna di essere accettato in una delle scuole più esclusive di New York e sta per trasferirsi nel dormitorio dove vivrà assieme ai suoi compagni. Ma c'è un altro evento che sconvolgerà ancor di più la sua esistenza: Miles viene morso accidentalmente dallo stesso ragno che aveva precedentemente morso Peter Parker, dandogli poteri aracnidi, anche se differenti da quelli del suo predecessore. Miles scopre di poter diventare invisibile e di dare pugni "velenosi" in grado di stordire gli avversari, ma per poter sostenere un combattimento senza cadere al tappeto dovrà studiare i video dell'originale Arrampicamuri in azione...
Una delle idee più interessanti di questo rilancio è di sicuro il modo in cui Bendis riesce a trasmettere a Miles il messaggio "da grandi poteri derivano grandi responsabilità": prima assistendo senza muovere un dito alla morte di Peter, poi parlando con Gwen Stacy che gli racconta cosa aveva spinto Peter a diventare Spider-Man, e infine scoprendo che suo padre e suo zio erano ladri. In particolare lo zio è tuttora il supercriminale, ed è interessante vedere per un'origine così "importante" una variazione ben realizzata dello schema più volte sfruttato del mentore malvagio.
Il soggetto è buono, ma la sceneggiatura è altalenante: ci sono picchi narrativi particolarmente efficaci che regalano momenti memorabili in grado di familiarizzare con il nuovo cast rapidamente, ma anche sequenze piuttosto noiose che rallentano alcuni passaggi della lettura. In generale però è un buon avvio per la serie e (soprattutto) per il nuovo protagonista, gettando delle basi dalle quali sviluppare nuove storie.
Dal punto di vista grafico, con orgoglio patriottico, va apprezzato come le tavole migliori siano quelle disegnate dall'italianissima Sara Pichelli, in grado di rappresentare al meglio l'umanità dei personaggi e delle situazioni che escono dalla mente di Bendis.