Uglies, la recensione: fantascienza rivoluzionaria sul fronte estetico e politico e un'ottima Joey King
La recensione di Uglies, il film fantascientifico diretto da McG con protagonista Joey King disponibile su Netflix
Quando nel 1997 vedemmo Gattaca l'eugenetica non era stata ancora affrontata in modo così sexy e accattivante da una produzione statunitense medio alta. Et voilà, vennero così lanciate le carriere dell'autore elegantemente distopico Andrew Niccol (era il suo momento: avrebbe nel 1998 anche firmato il copione di The Truman Show) e di un certo Jude Law, indimenticabile come “popular” rosicone in carrozzella. Su quel set si innamorarono pure Ethan Hawke e Uma Thurman, quindi si può dire che Maya Hawke sia figlia di Gattaca.
Avete letto bene. In questa nuova società dove esistono ancora i party tra giovani e si va in giro con uno skateboard fluttuante (nome: overboard), a 16 anni da racchio che eri ti trasformi in un essere dalla pelle levigata e capelli vellutati. La premessa è così ridicola da essere divertentissima anche perché quando hai un'attrice brava come Joey King, l'assurdo può risultare quasi credibile agli occhi di noi spettatori. Ovviamente Tally potrebbe accorgersi che non è oro tutto ciò che luccica, proprio in prossimità del suo compimento dei 16 anni quando potrebbe finalmente rientrare in contatto con una sua cotta giovanile che chiamava Nasone. Lui è diventato perfetto prima di lei e lei non vede l'ora di raggiungerlo dopo il sedicesimo.