Per Primo hanno Ucciso mio Padre, la recensione
Raccontato con lo sguardo di una bambina, Per Primo hanno Ucciso mio Padre è un film che non conosce il ritmo ma bada solo a forzare le reazioni più scontate
Lo spunto è l’omonimo romanzo di Loung Ung (in Italia tradotto con Il Lungo Nastro Rosso), qui anche sceneggiatrice con la stessa Jolie, atto incontestabile di fedeltà alla realtà e dell’adozione del punto di vista meno contestabile, non solo quello delle vittime, ma quello delle vere vittime. Purtroppo quello che non convince in questa storia di una bambina ricca che perde tutto nel giro di una giornata e si trova in un campo di lavoro dei Khmer Rossi con i propri genitori e fratelli (il padre non rimarrà con loro a lungo come spiega il titolo) non è nemmeno la prolissità di cui abbondano i film della Jolie (regista) ma è proprio l’insistenza sulla sofferenza mai mitigata dal gusto o da un fine più alto.
Per Primo hanno Ucciso mio Padre abusa del ralenti, dei colori saturi, dei silenzi e dei dettagli “poetici” in chiave drammatica per riprendere la morte e dargli la massima enfasi. Già a partire dal suo attacco il film monta i discorsi di Nixon che parlano di pace con le immagini delle bombe sganciate e un inadeguato sottofondo musicale (Sympathy For The Devil). Poi, seguendo il manuale del buon cinema europeo, tiene la sua protagonista-osservatrice muta per metà film fino a che non chiederà ad un’altra bambina dove si va dopo la morte. Come se non bastasse per spiegare quel che la bambina pensa, Per Primo hanno Ucciso mio Padre utilizza i suoi sogni, desideri di mangiare indotti dalla fame, incubi sui parenti morti.
Il film poi non rinuncerà a un finale all’americana, in cui tutto quello che la bambina ha imparato di malvagio le servirà per rimanere in vita, in cui si dimostrerà più intelligente degli altri. Gli inevitabili cartelli conclusivi che finiscono di raccontare la storia, al pari poi dei titoli di coda, tutti scritti in caratteri cambogiani (ma la produzione è 100% americana) daranno il colpo definitivo all’operazione.