Two Point Hospital, il degno erede spirituale di Theme Hospital | Recensione

Two Point Hospital non è un gestionale che si inventa qualcosa di nuovo, quanto un nuovo rappresentate di un genere amato da moltissimi videogiocatori.

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Two Point Hospital, il degno erede spirituale di Theme Park | Recensione

Era dai tempi dell’indimenticabile Theme Hospital che le nostre mani fremevano per un nuovo gestionale che ci permettesse di erigere e dirigere interi reparti ospedalieri, curando centinaia di pazienti con grande efficienza e professionalità.

Non senza un tempismo che ha del grottesco, Two Point Hospital, dopo l’esordio sul PC avvenuto nel 2018, si affaccia oggi su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch senza particolari novità, ma garantendo e regalando un’esperienza quanto mai soddisfacente.

A scanso di equivoci è bene chiarirlo sin dalle premesse: non c’è alcuna ambizione realistica ad animare la produzione SEGA. Ciò non si palesa unicamente in uno stile grafico quanto mai colorato e dagli angoli smussati. Le malattie che dovrete sconfiggere hanno sintomi comici, il personale con cui avrete a che fare tende ad avere manie alquanto bizzarre, lo stesso collega virtuale che vi aiuterà a muovere i primi passi nel mondo di gioco non sembra avere tutte le rotelle al posto giusto.

[caption id="attachment_209010" align="aligncenter" width="1000"] In questa edizione per console, Two Point Hospital presenta inclusi i due DLC rilasciati su PC.[/caption]

L’ironia che permea ogni ambito di Two Point Hospital si sposa perfettamente con un gameplay a sua volta profondo e sfaccettato, che tuttavia evita qualsiasi eccesso, così da regalare partite quasi sempre rilassate, in cui è difficile mancare gli obiettivi proposti da ogni livello che compone la sostanziosa campagna, vera e propria spina dorsale del gioco.

A partire da un carapace vuoto fatto di soli muri delimitatori, tramite stick analogici e pulsanti dovrete innanzitutto costruire il banco d’accettazione, le sale del medico di base, i reparti, la farmacia, tutto ciò che serve ad un comune ospedale per funzionare. Oggetti di arredo, macchinette, cestini sono fondamentali per intrattenere i pazienti in fila, mantenere la pulizia e l’ordine, creare un clima piacevole all’interno della struttura.

In seguito dovrete assumere personale, stando ben attenti agli stiependi, che ovviamente peseranno sul bilancio, ma anche al grado di esperienza e abilità. Un buon manutentore riparerà completamente e tempestivamente i macchinari che mostrano segni di cedimento. Un bravo infermiere può evitare un tragico decesso.

Nonostante i numerosi scenari proposti, gli obiettivi da raggiungere saranno pressocché sempre gli stessi, ovvero creare un ospedale che possa generare profitto e che, soprattutto, goda del rispetto dell’opinione pubblica. Va da sé che più pazienti guarirete, maggiori clienti attrarrete, aumentando la fama della struttura e gonfiando il conto in banca.

Come anticipato, nuove malattie e macchinari tendono a variare la situazione, ma il gameplay evita volutamente eccessive complicazioni, adattandosi anche per questo alla perfezione all’ecosistema delle console.

[caption id="attachment_209011" align="aligncenter" width="1000"] Nel caso di troppi decessi nel vostro ospedale, dovrete anche assumere inservienti con abilità da acchiappa-fantasmi per eliminare presenze ectoplasmatiche indesiderate.[/caption]

Soprattutto su Nintendo Switch, piattaforma su cui abbiamo testato il gioco, nonostante qualche calo del frame-rate, l’esperienza è quanto mai piacevole, ulteriormente galvanizzata dalla possibilità di giocare sia sullo schermo di casa, che sul piccolo display della console.

Two Point Hospital deve moltissimo all’evidente fonte d’ispirazione. Non è certamente un gestionale che si inventa qualcosa di nuovo, quanto un nuovo e fiero rappresentate di un genere particolarmente trasversale e amato da moltissimi videogiocatori. Questa trasposizione su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, se perde qualcosa in termini di interfaccia, naturalmente meno user-friendly per l’assenza di mouse e tastiera, ripropone intatto il feeling e l’ottimo gameplay con cui la produzione SEGA si contraddistinse già ai tempi della release originaria.

Imperdibile per gli amanti del genere, che attendevano già da diversi anni un titolo simile.

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