Twin Peaks 2×21 “Miss Twin Peaks”: la recensione
Prima intensa metà del finale di Twin Peaks: sullo sfondo di un concorso di bellezza, iniziano ad aprirsi le porte tra un mondo e l'altro
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Peggiore la situazione di Donna, che dovrà attendere il prossimo episodio per trovare il suo compimento, con la quasi conferma della paternità di Benjamin che le era stata tenuta nascosta fino a quel momento. Shelly da parte sua ha ormai un buon rapporto con Bobby, e la stessa minaccia di Leo si risolve nel momento in cui è proprio l'uomo a trovare un momento di redenzione nella liberazione del maggiore Briggs dalla sua prigionia. Tutto pur di salvare Shelly, anche abbandonarsi alla furia vendicatrice di Windom Earle, che qui apparirà con la sua faccia più minacciosa e mostruosa.
A proposito di chiavi, sarà proprio una di queste ad essere trovata come ricompensa nella scatola lasciata da Thomas Eckhardt sulla quale hanno sbattuto la testa Catherine, Pete e Andrew nelle ultime puntate. Trova anche conclusione la lunga "soap" riguardante la scelta di Lucy tra Andy e Dick, senza troppe sorprese in effetti, mentre è difficile definire in modo compiuto la vicenda di Lana Milford.
Difficile estrapolare un giudizio da questo episodio senza metterlo in netto contatto con quello seguente, di cui di fatto è un grande prologo. La tensione cresce e, nonostante le solite deviazioni, riesce a costruire un climax potente e degno dell'episodio che va ad introdurre. Lo fa anche grazie ad un momento finale ad alta tensione, ben narrato (ottima l'intuizione dei flash di immagini) e sostenuto dalla rivelazione finale da parte di Andy. L'incisione è una mappa, forse un'altra lettura, attraverso un codice che non è di questo mondo, dei sentieri che si sviluppano a Twin Peaks e che conducono alle Logge.