Twin Peaks 2×21 “Miss Twin Peaks”: la recensione

Prima intensa metà del finale di Twin Peaks: sullo sfondo di un concorso di bellezza, iniziano ad aprirsi le porte tra un mondo e l'altro

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Con Miss Twin Peaks e il seguente Beyond Life and Death, trasmessi nella stessa serata e in Italia il giorno dopo, quasi come un evento televisivo nei nostri tempi, si chiude il percorso di Twin Peaks sulla ABC. Con l'esclusione del prequel cinematografico Fuoco cammina con me, il doppio appuntamento con il ventunesimo e ventiduesimo episodio segna la fine dell'epoca, molto breve, di trasmissione della serie, e l'inizio di un'altra, molto più lunga, in cui l'ombra di Twin Peaks inizia ad allungarsi sulle possibilità inesplorate del piccolo schermo. Ma non è ancora il tempo dell'addio, o dell'arrivederci. Prima Cooper e gli altri dovranno affrontare i demoni più oscuri, le paure più nascoste, quelle capaci di spalancare una porta tra un mondo e l'altro.

Come da titolo, la puntata diretta da Tim Hunter ruota inevitabilmente intorno al concorso di bellezza istituito nella città. Ed è occasione di partecipazione per tutte le donne della serie: Audrey, Shelly, Donna, Annie le più importanti. Ognuna di esse porta a compimento un percorso umano e narrativo che si lega all'evento culminante della serie. Audrey ha finalmente abbracciato quella metamorfosi compiuta che l'ha portata da personaggio che nascondeva la propria fragilità dietro una maschera di disinteresse a donna impegnata e matura. Lo stesso rapporto molto particolare con il padre Benjamin, fonte di molte delle sue insicurezze, si è ormai risolto positivamente, e anche sul fronte amoroso, pur con John lontano, le cose vanno bene.

Peggiore la situazione di Donna, che dovrà attendere il prossimo episodio per trovare il suo compimento, con la quasi conferma della paternità di Benjamin che le era stata tenuta nascosta fino a quel momento. Shelly da parte sua ha ormai un buon rapporto con Bobby, e la stessa minaccia di Leo si risolve nel momento in cui è proprio l'uomo a trovare un momento di redenzione nella liberazione del maggiore Briggs dalla sua prigionia. Tutto pur di salvare Shelly, anche abbandonarsi alla furia vendicatrice di Windom Earle, che qui apparirà con la sua faccia più minacciosa e mostruosa.

Annie infine, in quanto strumento narrativo, non ha molto da dimostrare o da risolvere. Come da programma, è lei a vincere la competizione, realizzando la profezia del gigante e diventando lo strumento con cui Windom vuole accedere alla Loggia Nera. I sentimenti e le pulsioni umane più forti, l'amore e la paura, come chiave per le altre dimensioni e forse come nutrimento di chi in quei luoghi abita. Esistono il bene e il male al di là delle tende rosse? O forse sono solo definizioni che si applicano nel momento in cui quelle creature varcano la porta ed entrano nel nostro mondo?

A proposito di chiavi, sarà proprio una di queste ad essere trovata come ricompensa nella scatola lasciata da Thomas Eckhardt sulla quale hanno sbattuto la testa Catherine, Pete e Andrew nelle ultime puntate. Trova anche conclusione la lunga "soap" riguardante la scelta di Lucy tra Andy e Dick, senza troppe sorprese in effetti, mentre è difficile definire in modo compiuto la vicenda di Lana Milford.

Difficile estrapolare un giudizio da questo episodio senza metterlo in netto contatto con quello seguente, di cui di fatto è un grande prologo. La tensione cresce e, nonostante le solite deviazioni, riesce a costruire un climax potente e degno dell'episodio che va ad introdurre. Lo fa anche grazie ad un momento finale ad alta tensione, ben narrato (ottima l'intuizione dei flash di immagini) e sostenuto dalla rivelazione finale da parte di Andy. L'incisione è una mappa, forse un'altra lettura, attraverso un codice che non è di questo mondo, dei sentieri che si sviluppano a Twin Peaks e che conducono alle Logge.

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