Twin Peaks 2x09 "Arbitrary Law" (Legge arbitraria): la recensione

Episodio cruciale per Twin Peaks: qui si chiude un certo arco narrativo, e dopo nulla sarà più lo stesso

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Arbitrary Law per certi versi segna la fine di Twin Peaks, o almeno di quello che era stato fino a quel momento. Dopo la rivelazione su Leland Palmer di Lonely Souls e l'episodio di transizione Drive with a Dead Girl, la nona puntata della seconda stagione dà una conclusione troppo netta alla storia dell'omicidio di Laura Palmer. Qui aspettative, risposte, conflitti vengono alla luce e tutto diventa troppo chiaro, senza che nessuna ombra altrettanto minacciosa, nessuna domanda altrettanto affascinante prenda il posto della precedente. La serie della ABC dà al pubblico esattamente ciò che questo chiedeva, risposte, e da questo momento in poi sarà difficile, per non dire impossibile, reinventarsi.

Mentre Benjamin apprende del travestimento di Catherine e accetta di cedere nell'affare Ghostwood, Donna e James sono sconvolti dalla notizia dell'omicidio di Maddy e il motociclista decide di lasciare la città. Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che saremo costretti ad andare con lui per scoprire cosa gli accadrà, ma questo lo vedremo in seguito. Intanto Lucy è sempre più incerta su chi scegliere tra Andy e Dick.

Con profonda inquietudine, Leland improvvisa intanto un ennesimo ballo di morte, stavolta con Donna, nel luogo dell'uccisione di Maddy. Ma la scia di omicidi è destinata a interrompersi, ora che Cooper è deciso più che mai a risolvere il mistero. Come nel più classico dei gialli, l'investigatore riunisce i principali sospettati in un ambiente isolato, e si prepara a trovare la soluzione. Qui lo svelamento non arriverà solo tramite il classico processo deduttivo, ma vedrà per l'ennesima volta l'intervento del sovrannaturale: Dale la chiama "magia". Cooper ritorna dopo molto tempo, con la mente, alla sala rossa in cui Laura tempo prima gli aveva sussurrato il nome del suo assassino, ma stavolta riesce a udire distintamente le parole "mio padre".

Di qui, con un trucco, Cooper attira Leland in una cella, e lo intrappola all'interno. L'inganno è del tutto rivelato, nel momento in cui Bob si manifesta con tutta la sua furia. Non potendo fare del male a nessun'altro, si scaglia contro il suo ospite umano. Ed è qui che, in un momento che riesce a costruire una profonda pietà umana nei confronti di Leland, in fondo una vittima tra le tante, l'uomo muore. E lo stesso Ray Wise, sinceramente un po' dispiaciuto all'epoca per essere stato scelto come interprete dell'assassino, ha pieno riscatto in un momento che ancora una volta sottolinea la sua dedizione al personaggio. Infine, nel chiedere perdono e nel riunirsi alla figlia Laura, anche Leland trova pace.

A non trovare pace è la città di Twin Peaks, dato che Bob è al momento libero di vagare come uno spettro di morte nei boschi circostanti. Cooper, Albert, Briggs, Truman si trovano in quegli stessi boschi, e fanno la promessa di fermare il male che promette di tornare a scatenarsi presto. Bob è tornato ad essere il gufo nella notte. In qualche modo il cammino di Twin Peaks, così spregiudicato e dirompente nella prima annata, e abbastanza confermato nella prima parte della seconda, si interrompe qui. Tanto il calo qualitativo quanto quello degli ascolti, dovuto anche allo spostamento della programmazione al sabato sera, segneranno la fine della serie.

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