Twin Peaks 1x07 "Realization Time" (Tempo di realizzazione): la recensione

Si avvicina il finale della prima stagione di Twin Peaks: nel settimo episodio lo struggente tema di Laura Palmer sottolinea diversi momenti

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Twin Peaks 1x07 "Realization Time" (Tempo di realizzazione): la recensione

Prendiamoci una piccola pausa prima di addentrarci negli eventi, che però citeremo rapidamente, di Realization Time, settimo episodio della prima stagione di Twin Peaks. Dopo tanti episodi, ricaviamo uno spazio per celebrare una delle più grandiose soundtrack televisive di sempre. Angelo Badalamenti, collaboratore storico di David Lynch che tornerà anche per la terza stagione, ha realizzato un capolavoro nel capolavoro. La ricchezza della colonna sonora dell'autore scolpisce i volti dei protagonisti, scava nelle ferite del legno, abbraccia lo scenario onirico di Twin Peaks e lo eleva in ogni istante oltre le sporadiche mancanze di scrittura. Come le migliori partiture, è inscindibile dalla commistione tra immagini e suono, anche se la sua godibilità non ne viene intaccata.

Badalamenti sembra interpretare, forse consapevolmente, forse no, l'ecletticità del lavoro autoriale cui si trova a dover dare voce. Anzi, voci. Siamo di fronte ad una colonna sonora che, quando non parla per bocca della voce eterea di Julee Cruise, incantevole tanto nella romantica Falling quanto nella malinconica Into the Night, rischia, gioca, esplora con i generi. Di fronte ad uno show che trascende ogni sentiero narrativo predeterminato, giocando tra orrore, grottesco, poliziesco, parodia e quant'altro, la sperimentazione musicale si risolve quasi in un necessità organica. Necessità non solo funzionale, ma anche strutturale allo stile della storia. Ecco spiegate così le ballate di cui si è già detto, gli echi jazz dalla Loggia Nera, le sfumature noir di The Bookhouse Boys. E poi la gemma più splendente, il tema di Laura Palmer.

La sentiremo più volte nel corso dell'episodio, in entrambi i casi con sfumature e connotazioni diverse dovute al momento contingente. Nel primo caso la ascoltiamo come sottofondo nell'orrorifica registrazione della voce di Waldo, l'uccello che era presente la notte dell'omicidio di Laura:

"Don't go there. Hurting me. Hurting me. Stop it! Stop it! Leo, no!"

La riascolteremo poco dopo, nel momento in cui Maddy, travestita da Laura per far uscire allo scoperto il dottor Jacoby, incontra James, che rimane interdetto. Il tema di Laura Palmer, così strettamente legato al personaggio, è inscindibile dalla profezia di morte che contiene e con la quale gioca, tra romanticismo, esplosioni liberatorie e parentesi cupe e deprimenti che la racchiudono. Una porzione di bellezza racchiusa in un sacco trasparente e ritrovata vicino ad un lago in una fredda mattina. Da recuperare decisamente il segmento contenuto nel documentario Secrets from Another Place in cui Angelo Badalamenti rievoca, mentre suona al pianoforte, la creazione di Laura Palmer's Theme con Lynch.

Realization Time per il resto è uno degli episodi minori di questa grandiosa cavalcata che è la prima stagione di Twin Peaks e che si sta per concludere con l'ottava puntata. Il colore rosso diventa la dominante cromatica che verrà confermata nel prossimo, decisivo episodio dello show. Malgrado indagini e tentativi di depistaggio, una parte del tutto è ormai chiara. Leo e Jacques Renault sono entrambi colpevoli, e in qualche modo il cerchio si sta per chiudere.

CORRELATO A TWIN PEAKS 1X07 RECENSIONE

Continua a leggere su BadTaste