Tutto l'amore del mondo - La recensione
Una guida turistica incaricata di scrivere un libro sulle città europee e l'amore rimane conquistato da una ragazza. L'ennesimo film giovanilistico con Nicolas Vaporidis è una pellicola insulsa e senza nessuna emozione...
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Recensione a cura di Francesco Alò
TitoloAppuntamento con l'amoreRegiaRiccardo GrandiCastNicolas Vaporidis, Ana Caterina Morariu, Alessandro Roja, Myriam Catania, Enrico Montesano, Riccardo Rossi, Monica ScattiniUscita19 marzo 2010
Cos'è Tutto l'amore del mondo? Se fossi un responsabile commerciale, avrei grosse difficoltà a etichettarlo e a capire come venderlo. Certo, è una pellicola giovanilistica, magari con un occhio rivolto ovviamente a Notte prima degli esami (con cui condivide due attori e lo sceneggiatore Massimiliano Bruno). A me però ha ricordato un piccolo film italiano chiamato La casa sulle nuvole, in cui un gruppo di giovani vanno a trovare un padre hippie in Africa, citando quindi anche il punto di riferimento Marrakech Express.
E si scivola sul ridicolo quando, come capita in tanti film italiani, si capisce chiaramente che non c'è nessuna attenzione verso i particolari. Qui abbiamo dei personaggi che si ritrovano in città europee diversissime tra loro, ma in cui splende sempre il sole, condizione che porta il protagonista ad avere sempre la stessa camicia con maniche lunghe. Così, si può anche andare in Scozia e fare il bagno, tanto il clima è uguale in tutta Europa, che si tratti di Spagna o del lago di Loch Ness, no?
Se proprio si vuole salvare qualcuno, allora è il caso di puntare su Riccardo Rossi, che personalmente adoro e che vorrei vedere finalmente protagonista di un film, piuttosto che rubare la scena a tutti come capitava in Scusa ma ti chiamo amore. Assieme a Monica Scattini, che incarna una donna in carriera che cancella la propria feminilità, sono l'unico elemento positivo del film. Magari fossero stati al centro della pellicola loro e non questi ragazzini insopportabili vestiti sempre uguali...