Tungsteno, la recensione
Abbiamo recensito per voi la graphic novel Tungsteno, opera di Marcello Quintanilha edita da Edizioni BD
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Il maldestro tentativo di due furfanti di fare qualche soldo pescando con dell'esplosivo, cattura l'attenzione di un sergente dell'esercito in pensione, il signor Ney, e di Caju, piccolo spacciatore di droga pronto a godersi il suo giorno di riposo. Su segnalazione del primo, la polizia è chiamata a intervenire, e sul posto accorre Richard, poliziotto violento e farfallone, al quale la vita matrimoniale sta stretta. A pagarne le conseguenze è la sua bella moglie, Keira, sempre più vittima di un amore che si sta trasformando in una gabbia. Le vite di questi personaggi così distanti entrano in contatto e vengono messe a repentaglio da una situazione estremamente pericolosa sulla quale si estende l'ombra lunga della malavita locale.
La capacità magnetica di Tungsteno, però, non risiede esclusivamente nell'ottima gestione dei tempi narrativi, ma può vantare un preciso lavoro di approfondimento psicologico e critica sociale che ampliano lo spettro emozionale del racconto. Il Brasile è una nazione che vive di forti contraddizioni interne e in cui lo sviluppo industriale ha generato ulteriori spaccature tra la fetta di popolazione agiata e quella che vive in estreme condizione di povertà. Come emerso anche in occasione delle recenti Olimpiadi di Rio, la situazione di degrado di alcune zone delle città, le cosiddette favela, amplifica fenomeni di piccola e grande criminalità che danno origine a episodi come quelli descritti da Quintanilha: pur di sopravvivere, si è disposti a infrangere le leggi dello stato, troppo spesso sordo al grido di aiuto della gente.
Tungsteno è un thriller sociale fortemente radicato nella realtà storica che spinge Quintanilha ad adottare uno stile grafico realistico, ideale per accompagnarci attraverso questa vicenda avvincente: un tratto sottile che regala vignette ricche di dettagli e cariche di espressività. Le matite dell'artista brasiliano sono un ibrido tra la scuola sudamericana e quella giapponese, ma conferiscono all'opera una grande originalità dal punto di vista estetico.
Non ci sorprende il fatto che Tungsteno stia diventando un film: ha lo stesso respiro e il ritmo serrato di un thriller, ma unisce all'azione in un contesto da favola un'attenta analisi sociale e una storia d'amore universale. Non possiamo che attendere fiduciosi la trasposizione cinematografica - visto anche il coinvolgimento dell'autore alla sceneggiatura - ma soprattutto, il prossimo progetto a fumetti firmato da Marcello Quintanilha.