Truth Seekers (prima stagione): la recensione
Simon Pegg e Nick Frost si riuniscono in Truth Seekers, nuova serie Amazon che mescola horror e commedia
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Nick Frost e Simon Pegg richiamano inevitabilmente alla mente la trilogia del cornetto di Edgar Wright (ma anche Spaced). Quello della serie Truth Seekers è quindi un biglietto da visita difficile da ignorare, eppure, come avveniva in Slaughterhouse spacca, altro film che li vedeva insieme, dovremmo da subito andare oltre per ragionare sul progetto in sé. La serie Amazon Prime Video scritta dai due si basa su una premessa potenzialmente divertente, che mescola la commedia e l'horror, ma che non riesce mai a decollare davvero. Né a individuare un tono chiaro nella vicenda.
L'elemento più interessante della serie è proprio la commistione tra paranormale e fantascienza. Probabilmente ci potrebbe essere una critica velata alla mente intrappolata in dispositivi tecnologici, ma quel che funziona in questa idea di "ghost in the shell" (letteralmente, fantasma nella macchina) è il retrogusto da fantascienza passata. Qualcosa che si nutre di riferimenti a Essi vivono, ma che ha senza dubbio anche qualcosa di Poltergeist. E alcune delle idee che riempiono la parte procedurale degli episodi sono interessanti, alcune perfino inquietanti. Ma è la confezione a non riuscire a costruire qualcosa di solido intorno a tutto questo.
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