Trust 1x08 "In the Name of the Father": la recensione
La recensione dell'ottavo episodio stagionale di Trust
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Dimentichiamo il fronte americano e dimentichiamo per buona parte della puntata anche il riscatto e la prigionia di Getty. Il contesto è quello familiare, del giorno di festa per la Cresima di Leonardo, figlio di Francesco. C'è un racconto di formazione gestito dall'alto alle spalle della storia. L'idea che Francesco ha dell'educazione del figlio, un ragazzo cresciuto per diventare un uomo diverso, onesto, che studierà e si allontanerà da questo ambiente. Simbolicamente e narrativamente le corde dell'ambiente criminale ricadono sulle aspirazioni dei padri nei confronti dei figli. Durante tutti i festeggiamenti, che ricorderanno sicuramente a molti l'attacco del Padrino, ma sono anche molto debitori dei primi minuti dei Cento Passi, aleggia il fantasma di Getty.
Qui non sarà il padre ad armare la mano del figlio, ma è tutto un ambiente a regalare lui il pugnale da usare per sporcarsi le mani. C'è anche un grande lavoro sulla costruzione del momento che dura per tutto l'episodio, con i vestiti bianchi di Leonardo, molto importanti, che si tingono di rosso. Ancora una volta, come per i Getty, in altre ambientazioni, seguendo altre forme del linguaggio, è la maledizione della famiglia dalla quale non si può fuggire e che ricade sui più giovani. Più che ciò che racconta, e che come molto di questa stagione poteva essere riassunto brevemente o addirittura saltato, Trust trionfa nelle forme e nei simboli.