Trust 1x04 "That's All Folks!": la recensione
La recensione del quarto episodio stagionale di Trust
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Ad esempio, e vale la pena rimarcarlo ancora una volta, è molto particolare il fatto che in una serie con Donald Sutherland, Brendan Fraser e Hilary Swank, la serie spenda più di metà del suo tempo – almeno questa settimana – a farci ascoltare personaggi che parlano in dialetto. È una prospettiva particolare per noi spettatori italiani, ma proviamo ad immaginare quanto deve esserlo per un americano che segue una storia che, forse, ha già visto raccontata mesi fa nel film di Ridley Scott. Si inizia questa settimana con un lungo dialogo in cui tre criminali, tra cui Primo Rizzuto, discutono sul giusto riscatto da chiedere per rilasciare Paul. Non troppo, né troppo poco. Ci si accorda per 17 milioni, e va bene così. Ma quel che è sempre importante sono le sfumature.
Luca Marinelli è il volto che emerge in tutto questo. Harris Dickinson ha un volto troppo pulito per coinvolgerci del tutto, e allora molto di più sono i criminali, i rapitori, che ci interessano e ci affascinano. Sono volti particolari, sono criminali diversi, alcuni di loro spauriti, non quanto la vittima, ma quasi. Il resto è un filtro tragicomico che investe molti personaggi. Sono assurdi i dialoghi a colazione alla villa dei Getty, con il patriarca che liquida velocemente come una truffa la richiesta di riscatto, le donne della famiglia che civettano e si stuzzicano a vicenda, la cifra standard di 600 dollari ricavata freddamente al pari di tutto il resto. Questa è la serie che ci dice di guardare altrove se vogliamo trovare il cuore della storia.