Trust 1x03 "La dolce vita": la recensione
La recensione del terzo episodio stagionale di Trust
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Terzo episodio, terzo approccio diverso alla storia. Dopo la grigia ambientazione nella villa dei Getty, dopo la calda indagine – con tanto di rottura della quarta parete e split-screen – della seconda puntata, ecco che ci focalizziamo esclusivamente sull'Italia. Lo facciamo tramite un montaggio davvero di alto livello, che gioca tra presente, passato e futuro, mostrandoci le conseguenze prima dei gesti, le brutali uccisioni prima delle premesse. Il grande risultato di Trust allora è la capacità di mettere in scena un intreccio che non è necessariamente giustificato dalla trama (non stiamo ricordando, né ricostruendo), ma che trova autonomamente una sua ragion d'essere nel particolare tono della storia.
Conosciamo, tramite una scena che deve essere emblematica ed esagerata per presentarci senza dubbi il personaggio, tale Primo Rizzuto, criminale spietato interpretato da Luca Marinelli. Sarà lui a prendere in consegna il giovane Paul, gestendo in modo più duro il rapimento. Approfondiamo molto meglio il personaggio di Berto, interpretato da Giuseppe Battiston. Si tratta di un ristoratore cui Paul deve molti soldi. C'è un retroscena criminale che viene a galla poco a poco e c'è un giovane che inizia a giocare con un mondo che non capisce del tutto. La particolarità allora è il modo in cui, fino ad ora, Trust mette l'accento su un'ambientazione in cui il conflitto centrale è quasi secondario, come il personaggio rapito, mentre è tutto il resto ad emergere.