Trulon: The Shadow Engine, la recensione
Arriva su PC un gioco di ruolo nato su mobile e tratto da un romanzo fantasy: la recensione di Trulon: The Shadow Engine
Trulon: The Shadow Engine è un gioco di ruolo tattico, nel quale un mazzo di carte sostituisce le tradizionali modalità d’attacco, unendo uno stile di gioco strategico ad una buona dose di fortuna. Le carte utilizzate durante le battaglie possono essere ottenute esplorando l’ambiente circostante, portando a termine determinate missioni oppure concludendo positivamente uno scontro e, successivamente, possono essere ripartite tra i membri del gruppo. Ognuna di esse dispone di particolari abilità ed effetti, quali la possibilità di aumentare la potenza d’attacco o di danneggiare tutti i nemici in un unico turno. Inoltre, i personaggi possono essere equipaggiati con speciali carte che agiscono passivamente sulle abilità di Gladia e dei sui compagni. Queste permettono di aumentare il livello di difesa, i punti vita, la quantità di mana disponibile e, proprio come per la prima tipologia di carte, possono essere distribuite tra i membri della squadra.
Durante la fase offensiva le carte vengono estratte in maniera del tutto casuale e, proprio per questo motivo, è essenziale pianificare attentamente la strategia che più si adatta al proprio stile di gioco, gestendo il deck tramite l’apposito menu; in questo modo potremo affrontare al meglio le varie battaglie che intraprenderemo nel corso dell'avventura. Purtroppo gli scontri risultano spesso fin troppo sbilanciati a favore degli avversari, rendendo il tutto frustrante persino nelle prime fasi del gioco. Inoltre, le animazioni presenti durante le battaglie si protraggono per un lasso di tempo piuttosto lungo e, nonostante la grande varietà di tecniche utilizzabili sia da noi che dai nostri avversari, non lasciano trasparire le varie emozioni dei personaggi; aggiungiamoci l’impossibilità di saltare i filmati e otterremo delle sequenze ripetitive e snervanti che ci accompagneranno per tutta la durata del titolo.
"gli scontri risultano spesso fin troppo sbilanciati a favore degli avversari, rendendo il tutto frustrante persino nelle prime fasi del gioco"[caption id="attachment_152019" align="aligncenter" width="600"] Trulon: The Shadow Engine - screenshot[/caption]
Spostandoci sul lato puramente tecnico, non possiamo fare a meno di evidenziare un sistema di movimento basato unicamente sugli input del mouse, con comandi così semplici da risultare ripetitivi. Fortunatamente, gli sviluppatori hanno intenzione di aggiungere quanto prima il supporto ai controller, in modo da migliorare l’esperienza di gioco complessiva. Inoltre, i rumori ambientali sono completamente assenti; queste mancanze vengono in parte mitigate dalla splendida colonna sonora che accompagna il titolo: le melodie di Trulon: The Shadow Engine contribuiscono ad accostarci ai personaggi ed ai suoi magici paesaggi, conquistandoci con ritmi cadenzati e avvolgenti, quasi ipnotici. Lo stile grafico è di ispirazione anime, ma se ne discosta quanto basta per essere apprezzata da un pubblico più vasto. I colori sono caldi e vibranti, tanto da donare sia ai protagonisti che all’ambiente circostante un’aura positiva, in grado di infondere fiducia nel giocatore.
Probabilmente, la più grande colpa del gioco è quella di essere un semplice porting da mobile, senza alcuna aggiunta degna di nota. Trulon: The Shadow Engine si completa senza problemi in meno di sei ore e, si sa, uno dei maggiori punti di forza di ogni gioco di ruolo che si rispetti è rappresentato proprio da una storia longeva, in grado di appassionare il giocatore tenendolo incollato allo schermo per ore, ed invogliandolo a giocare anche a settimane di distanza dal suo inizio. Qui invece la trama scivola via lentamente ed i protagonisti non aggiungono nulla all’esperienza di gioco. In aggiunta, la difficoltà sproporzionata rispetto ai progressi della storia rende il tutto più frustrante, compromettendo inevitabilmente la qualità del titolo. Il combat system improntato sull’utilizzo delle carte rappresenta la più grande attrattiva del gioco e probabilmente uno sviluppo più attento e meticoloso (non un semplice porting) avrebbe sicuramente contribuito alla realizzazione di una produzione più completa e godibile.