True Detective - seconda stagione, la recensione del Blu-Ray Disc

La nostra recensione dell'edizione home video della seconda stagione di True Detective

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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A cura di Fabio Segretario

Dati Tecnici

Video: AVC, 1080/24p (23,976), 1.78:1
Audio:
5.1 DTS: Italiano Spagnolo
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU Spagnolo
3 dischi 50 gb
Region free
Amaray Slipcase
Prodotto da HBO, distribuito da Warner Home Video.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT ES.

Serie

Vinci, città industriale della California. Il City Manager Ben Caspere scompare nel giorno in cui si sarebbe tenuta la presentazione di una nuova ferrovia ad alta velocità. Il mancato coinvolgimento di Caspere manda in fumo i piani finanziari di Frank Semyon, che sperava di usare quest'affare per uscire definitivamente dal mondo criminale e diventare così un legittimo uomo d'affari. Quella stessa notte, il corpo di Caspere viene ritrovato seduto su una panchina dall'agente della Highway Patrol, Paul Woodrugh, che si stava sfogando in moto dopo essere stato sospeso a causa di accuse di molestie sessuali. Sul posto giungono anche il detective Raymond “Ray” Velcoro della polizia di Vinci, già sulle tracce di Caspere e che ha un passato con Semyon, e il sergente Antigone “Ani” Bezzerides dell'ufficio dello sceriffo della contea di Ventura. A causa del luogo del ritrovamento di Caspere, nasce un problema giurisdizionale, motivo per cui viene istituita una task force composta dai tre agenti. L'omicidio di Caspere fa emergere tutto il marcio che ruota attorno alla città di Vinci, rivelando verità che sconvolgeranno tutti.

La prima stagione di True Detective è stata un grandissimo successo di critica e pubblico, grazie a un cast stellare, una messa in scena cinematografica e una scrittura sapiente ed articolata, che ha fatto risaltare lo show di Nic Pizzolatto nel palinsesto di HBO. Era ovvio che l'annuncio di una seconda stagione avrebbe fatto impazzire l'interesse dei fan, ma anche quello di tutta Hollywood, tra cineasti interessati alla direzione e star desiderose di recitarvi, complice la produzione esecutiva rinnovata di Woody Harrelson e Matthew McConaughey, protagonisti della precedente stagione. Eppure, a dispetto di tutto, la seconda stagione è stata accolta freddamente, addirittura con astio dagli appassionati e con ascolti calanti, tanto che ormai sembra impossibile che si possa produrre una terza stagione. Ma cosa c'è di così sbagliato in questa stagione? Cosa non ha funzionato? E' veramente un fallimento? La verità è che, a livello produttivo ed artistico, la seconda stagione è esattamente come la prima, se non addirittura più ampia per ambizioni. Però è anche vero che non si può parlare di un prodotto perfetto e qualche nota stonata viene alla luce. La serie lascia la alluvionata Louisiana per spostarsi nella calda e polverosa California. Un cambio di ambientazione che può sembrare indifferente, ma che da un look molto diverso alla serie. E se nella stagione precedente vi erano solo due protagonisti che vivevano la stessa vicenda, questa volta sono addirittura quattro, con le proprie storie che si intrecciano lentamente per diventare una storia unica. Questo è forse l'aspetto più determinante, perché se prima i protagonisti erano solo due ed entrambi coinvolti e concentrati sul caso, nonostante avessero comunque i loro drammi personali, questa volta i personaggi per lo più sono concentrati sui loro problemi, lasciando il caso principale emergere solo per brevi tratti, anche se significativi, specialmente negli ultimi episodi.

True Detective

Il cast è composto da Colin Farrell nel ruolo del detective Velcoro, Rachel Mc Adams nel ruolo del detective Bezzerides, Taylor Kitsch nel ruolo dell'agente di pattuglia autostradale Woodrugh e Vince Vaughn nel ruolo dell'ex criminale e imprenditore Frank Semyon. Ancora una volta va fatto un plauso all'ufficio casting e alla sceneggiatura di Pizzolatto, perché non solo i personaggi sono scritti su misura sugli interpreti, ma quest'ultimi li hanno fatti propri, tanto che è impossibile immaginarsi, ad esempio, Frank Semyon che non sia Vince Vaughn, perché fa leva sui punti di forza dell'attore e l'attore lo ha condito con gesti o modi che sono propri. Per altro Vince Vaughn ha dimostrato di essere l'ottimo attore che è sempre stato, capace di reggere un ruolo e un registro serio e drammatico, in barba a molti ben pensati che non concepiscono che attori habitué della commedia americana, talvolta demenziale, possano essere altrettanto bravi con un genere diametralmente opposto. Come detto poc'anzi i personaggi sono del tutto ossessionati dai loro drammi e questi occupano gran parte dello show. Velcoro è tormentato dall'omicidio che ha commesso ai danni dell'uomo che aveva stuprato sua moglie, divenuta madre di un figlio la cui paternità resta dubbia. Questo ha portato Velcoro in un girone di violenza, soprattutto per colpa di Semyon, che gli aveva dato la soffiata sull'identità dell'uomo e lo aveva legato a sé per il favore, facendogli fare i lavori più sgradevoli. Oltretutto non riesce ad avere un rapporto normale con suo figlio e per questo si sente continuamente in colpa. Woodrugh è un ex soldato che ha lavorato come contractor per la polizia militare, anch'esso tormentato dai ricordi a causa di un'operazione non ben precisata che ha implicato un'accusa per crimini di guerra.

È un uomo che riesce ad essere se stesso solo durante l'azione. Ma oltre a questo, Woodrugh non riesce a vivere serenamente la propria omosessualità (negata), cercando di infilarsi in relazioni solo per sentirsi normale. Bezzerides ha un problema con la sessualità in generale, incapace di avere rapporti intimi con le persone, nascondendosi dietro un'armatura e al proprio lavoro. Tutto questo a causa di un'esperienza infantile che l'ha vista protagonista di un rapimento e di abusi da parte di un uomo per alcuni giorni. Infine Semyon, un uomo che è venuto dalla strada e si è conquistato tutto combattendo e risalendo la cima e che vorrebbe a tutti i costi lasciarsi alle spalle il passato da criminale per diventare un imprenditore vero e riconosciuto, ma che non riesce a mai a scappare dalla sua precedente vita, che lo trascina a fondo sempre di più. Nonostante le parole di elogio espresse tra recitazione, casting e scrittura, non si può fare a meno di notare che alcune delle caratteristiche di questi personaggi sappiano di luogo comune o di ovvietà, come ad esempio Bezzerides che ha scelto la professione più mascolina che ci sia, la polizia, per allontanarsi il più possibile dallo stile di vita new age del padre. Inoltre, ma questo era un difetto anche della prima stagione anche se in misura minore, l'eccessiva dispersione dei protagonisti con i loro problemi a volte fa perdere il filo sul caso principale, tanto che più di una volta si ha difficoltà a seguirlo e a ricordarsi i vari nomi e avvenimenti solo raccontati durante la serie. La serie raggiunge il suo culmine con la sequenza soprannominata “il massacro di Vinci”: una scena suddivisa in tre atti che vede un ferocissimo scontro a fuoco da parte dei poliziotti e dei tre detective contro un banda armata di spacciatori e produttori di droga, e che diventerà un inseguimento da cardiopalma con numerosissime vittime. Diretta con grandissima maestria, ricordando da vicino il miglior cinema di genere, quello fatto di concretezza e tecniche classiche. Merita ovviamente anche l'escalation finale dell'ultimo episodio che è un susseguirsi di sparatorie, inseguimenti e colpi di scena in un crescendo drammatico. La serie mantiene il suo stile unico, citando il cinema del passato e la presenza di allegorie, tal volte un po' troppo ostentate. Alla fin fine, come già detto, non vi è nulla di inferiore nella seconda stagione di True Detective rispetto alla prima, specialmente dal punto di vista tecnico e artistico, ma forse risulta un po' troppo dispersiva e non tutte le caratterizzazioni sono perfette, nonostante l'eccellente lavoro del cast e della sceneggiatura. Ma True Detective resta sempre un'esperienza impagabile che merita la visione e l'apprezzamento di tutti.

True Detective 2 - MacAdams e Farrell

Video

Come fu per la prima stagione, anche la seconda di True Detective è edita da HBO su distribuzione Warner Home Video e approda nel formato in alta definizione Blu-ray. Come per la precedente, l'edizione è abbastanza standard, specie se si pensa cosa viene riservato per Il Trono di Spade, presentando la stagione su tre dischi, contenuti in una custodia amaray e racchiusa in uno slipcase di cartoncino sottile e stampa lucida. Si noti che, a differenza di altri prodotti HBO come il succitato Trono di Spade e Boardwalk Empire, la localizzazione del menù è solo in lingua inglese, che nonostante la presenza del caricamento Java, non è possibile accedere a tutti i contenuti da qualsiasi disco e che non è presente la guida agli episodi interattiva durante la riproduzione degli stessi, una caratteristica solita nelle edizioni HBO.

Le produzioni HBO, forti di investimenti maggiori rispetto alle altre emittenti, riesce a distaccarsi dalla media generale e offrire sempre un comparto tecnico superiore. True Detective non fa eccezione e come la prima stagione, anche la seconda è girata interamente in pellicola (cosa ormai unica, considerando che le soluzioni digitali sono ormai lo standard consolidato). Ma se la prima stagione era girata in Super 35, la seconda predilige la soluzione Panavision (anamorfica), il cui master digitale finale è sempre a 2K di risoluzione (digital intermediate). Si può notare immediatamente la differenza con le immagini digitali di serie analoghe, Trono di Spade compreso: grana autentica che compone ogni fotogramma e garantisce una resa più concreta, più solida, profonda e dettagliata che le soluzioni in pellicola non riescono mai a replicare completamente, un sapore che solo la pellicola può dare. Di contro, ed è un dato di fatto, le soluzioni digitali superano, anche di molto, la risoluzione percepibile e quindi danno un'esaltazione dei dettagli più fini che in pellicola difficilmente si potrebbe ottenere. In ogni caso, il quadro di True Detective è di altissimo livello, specie per quel che concerne una serie televisiva. I primi piani sono scolpiti con texturizzazioni ricche di microdettagli, gli incarnati sono porosi e tangibili, ottima anche la riproduzione dei pattern. I campi lunghi e le panoramiche a volo d'uccello sopra le strade non sono da meno, con tutti gli elementi perfettamente definiti e definibili, senza alcuna fusione con gli sfondi. La riproduzione della grana, molto fine, è ben realizzata e dona alle immagini quello spessore e resa che solo la pellicola può dare. Non è mai fastidiosa o invasiva, nemmeno nelle scene più scure, dove la definizione non perde di efficacia, anche se qualche lievissimo calo fisiologico può essere notato dagli occhi più attenti. Si utilizza una paletta cromatica dai toni generalmente freddi, brillanti e profondi, nonostante la dominate gialla, molto leggera, che riproduce bene la sensazione di trovarci nella assolata e calda California. Eccellente anche il livello del nero, marcato, ma mai soffocante, che rende molto bene il contrasto dell'immagine. Le immagini sono stabili, come di norma per un intermedio digitale e la deflessione ai vertici è invisibile. La compressione a medio bitrate in AVC garantisce, come sempre, la fedele riproduzione del master, anche se andando ad analizzare frame per frame qualche lievissimo calo lo si può notare. In definitiva, un quadro video di alto livello e dalle scelte artistiche insolite, con qualche strizzata d'occhio all'estetica di Mann, che rende True Detective meritevole di visione anche solo per questo.

Audio

Come al solito, il doppiaggio italiano è encodato in DTS a 768 kbps e 5.1 canali, mentre l'originale inglese in DTS HD Master Audio con lo stesso numero di canali. Come è noto ad alcuni, le tracce audio italiane delle serie HBO sono tutt'altro che entusiasmanti, spesso sature nelle medie frequenze con suono metallico e fastidioso. True Detective sembra essere un'eccezione, perché non solo i dialoghi sono perfetti, potenti, ben udibili e integrati nelle scene, ma gli effetti sonori non perdono di efficacia rispetto alla versione originale, con spari ed esplosioni potenti che riempiono la scena, ottima separazione e direzionalità dei canali e colonna sonora che accompagna il tutto senza coprire o essere coperta. Le frequenze sono ricche di elementi tutti ben resi. La differenza con la traccia originale sta in una maggiore naturalezza, ma quest'ultima non offre molto di più in termini di dinamica e suoni emessi.

Extra

Come sempre il tallone d'Achille è rappresentato dai contenuti speciali, anche se, visti gli standard a cui siamo abituati, il risultato è più che dignitoso. Ci si concentra maggiormente sulla sequenza del massacro di Vinci con un piccolo documentario ad esso dedicato, che mostra il dietro le quinte della realizzazione dell'immensa scena d'azione. Un ulteriore documentario è dedicato al dietro le quinte generale della stagione, con interviste al cast e agli autori. Entrambi durano una ventina di minuti circa. C'è poi un montaggio con tutte le location californiane e infine due commenti audio, non sottotitolati ovviamente.

  • Disco 2
    - Audio Commentary (non sottotitolato)
    - Episode 4 Down Will Come with Series Creator/Executive Producer/Writer Nic Pizzolatto, Colin Farrell, Vince Vaughn, Taylor Kitsch and Rachel McAdams

  • Disco 3
    - Making “The Vinci Massacre”
    - A Look Inside True Detective
    - True Detective's California
    - Audio Commentary (non sottotitolato)
    - Episode 8 Omega Station with Series Creator/Executive Producer/Writer Nic Pizzolatto, Executive Producer Scott Stephens, Colin Farrell and Vince Vaughn

Conclusioni

Odiata o peggio, la seconda stagione di True Detective si becca l'astio dei fan della prima, in maniera del tutto ingiustificata, dato che lo show mantiene lo stesso livello tecnico se non addirittura più elevato e con lo stesso grado di scrittura e gli stessi difetti relativi allo stile di Pizzolatto. L'Edizione HD assolutamente perfetta, replica l'eccellente quadro tecnico della serie, con un girato in pellicola che farà la gioia degli amanti della celluloide, un'ottima traccia audio e qualche contenuto extra. Più che consigliato ai fan, che magari potranno rivalutare l'opera e consigliata a chi ama i thriller polizieschi e in generale dell'ottimo cinema in formato seriale, anche senza aver visto la prima stagione.

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