True Detective 2x03 "Maybe Tomorrow": la recensione
Terzo episodio di True Detective: l'indagine fa pochi passi in avanti, ma si lavora sul rapporto tra i protagonisti
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
C'è un legame sempre più fitto tra politica e malavita nella città di Vinci, ci sono ville sfarzose che al loro interno celano il degrado più totale, e poi ci sono le strade, sempre le stesse, a fare da transizione tra uno scenario e l'altro. Eppure l'impressione generale che Maybe Tomorrow presenta allo spettatore è quella di una puntata in cui l'indagine in sé attraversa una fase di transizione o stasi, e ogni momento abbia un senso solo nel raccontarci qualcosa in più sui detective. Il fantasma di Caspere sempre più assume il ruolo di punto d'incontro di tutti i fiumi inquinati che attraversano la città, ma la sua morte è anche quella goccia che, per un motivo o per un altro, ha fatto traboccare le vite dei protagonisti (compreso Frank) che fino a quel momento si reggevano in equilibrio sul limite.
Finalmente una boccata d'aria fresca anche per Ani. Lo sguardo spento e disilluso possono affascinare ad un primo impatto, ma occorre altro per creare un protagonista. Finalmente, anche se speriamo di vedere di più nelle prossime puntate, il personaggio di Rachel McAdams si sporca le mani, la sua interazione con Ray raggiunge un livello più sincero, entrambi si ritrovano complici oltre i giochi di potere delle rispettive forze dell'ordine. Vince Vaughn fa il suo, ma il suo Frank Semyon rimane penalizzato dalla scrittura peggiore della serie. È difficile empatizzare con un personaggio che questa settimana esordisce con la frase: "There's no part of my life not overwrought with live-or-die importance. I take a shit, there's a gun to my head saying "Make it a good one, don't fuck up". Ma questa sovraesposizione dei sentimenti nei dialoghi è un problema generale, come vediamo quando un medico chiede a Ray: "Do you want to live?"
Nonostante un certo senso di artificiosità nella narrazione e in special modo nei dialoghi, è un True Detective che migliora questa settimana, lavorando sul rapporto tra i protagonisti, ma che ha ancora molta strada da fare.