Tropic Thunder

Tre star del cinema sono impegnate in un film bellico, che diventerà fin troppo realistico. Il tentativo di parodia di Ben Stiller cade spesso nel vuoto e negli errori che dovrebbe criticare...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloTropic ThunderRegiaBen StillerCast

Ben Stiller, Robert Downey Jr., Jack Black, Danny R. McBride, Steve Coogan, Nick Nolte, Tom Cruise

Uscita24 ottobre 2008

Curioso. Tropic Thunder è sicuramente uno dei blockbuster (non spaventi il termine per una commedia di Ben Stiller, con un cast del genere e un budget che sembra ben sopra i 100 milioni è inevitabile) più strani usciti negli ultimi tempi. Il punto della storia è descrivere tre star fittizie (ma che assomigliano tanto ad alcune reali) e metterne in mostra l'egocentrismo e i difetti più evidenti. Ma vedendo Tropic Thunder, viene da pensare che il film sia frutto proprio di una star egocentrica, che arriva ad assumere John Toll (direttore della fotografia de La sottile linea rossa e Oscar per Vento di passioni) per una pellicola che avrebbe potuto tranquillamente utilizzare un onesto mestierante.

Si inizia con tre falsi trailer (di cui vi avevamo parlato nel dettaglio qui), probabilmente uno dei momenti più simpatici del film (cosa preoccupante, considerando che sono falsi ed avulsi dalla pellicola vera e propria, utili solo per presentarci le star). Poi si parte con il film nel film, che è semplicemente una parodia delle pellicole sul Vietnam, in un set talmente caotico da rendere la descrizione dell'avventura produttiva di Apocalypse Now una passeggiata di salute. La poca originalità del film si vede subito, visto che come oggetto di parodia c'è la classica immagine 'cristologica' di Willem Dafoe in Platoon, che, dato che viene considerata geniale dai realizzatori, verrà ripetuta anche in un'altra occasione.

In effetti, parole come 'ripetitività', 'banalità', 'eccesso' e 'lunghezza' sembrano perfette per descrivere questo film, magari assieme a 'spreco'. E' eccessiva e prolungata la scena della testa, che francamente ad un certo punto stanca, così come quella del salvataggio. Sono sprecati Nick Nolte (un ruolo che all'inizio era esilarante e che poi si perde, forse perché le 'star' erano troppo attente a puntare la cinepresa su di loro), così come Danny McBride (che a detta di molti ruba la scena in Strafumati, vedremo se è così) e l'impegno di Downey jr. (con una voce da 'nero' fantastica, ma con un ruolo limitatissimo come gamma espressiva-narrativa). Per quanto riguarda la banalità, c'è da scegliere tra l'idea di chiamare un personaggio 'Alpa Chino' (wow, geniale) e il luogo in cui si svolge il finale celebratorio della pellicole (della serie, quante volte abbiamo visto utilizzato quel posto in pellicole di questo tipo?).

Ma la cosa peggiore (e qui molti non saranno d'accordo) è Tom Cruise. Che non fa, come si era detto, un cammeo ad effetto, ma un ruolo anche piuttosto importante nell'economia del film. Probabilmente, Stiller e lo stesso Cruise ritenevano che fosse audace metterlo nei panni di un dirigente senza scrupoli e magari farlo ballare come un idiota. Io inizio veramente a preoccuparmi per la carriera di questo attore, perché se questo è il modo di ritrovare le simpatie del pubblico stiamo messi male. E anche se qualcuno si divertirà con le sue frasi sui terroristi, a me il tutto sembra tristissimo.

Francamente, salvo giusto un paio di momenti in questo film. Uno è il punto di svolta per il personaggio di Ben Stiller, quello che lo fa precipitare nel cuore di tenebra e diventare una sorta di colonnello Kurtz (interpretato da Marlon Brando in Apocalypse Now). E' un'idea talmente poco politically correct (cioè tutto quello che avrebbe dovuto essere il film e quasi mai è) da meritare un applauso. Ed è divertente anche Jack Black quando è in crisi di astinenza, quasi un riferimento involontario al passato di Downey jr.

Magari, questo film la gente al cinema la porterà, anche grazie ad un cast di beniamini del pubblico. Ma, forse, per coerenza un flop sarebbe molto più adatto ad una pellicola come questa e alle tematiche che racconta...

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