Trolls 3 - Tutti insieme, la recensione
Rinunciando alla strada del secondo film, Trolls 3 torna all'inizio e al suo senso del kitsch e dell'accumulo libero di gusto e disgusto
La recensione di Trolls 3 - Tutti insieme, in uscita nelle sale il 9 novembre
Stavolta la storia è di fratellanza e dopo aver proposto modelli romantici diversi nel primo film ora propone modelli familiari differenti. I due protagonisti, si scopre, hanno una famiglia, Branch ritrova i fratelli con i quali anni prima aveva una boy band, mentre Poppy incontra una sorella perduta (gustosamente annunciata dall’imbarazzo del padre quando Branch incontra i suoi fratelli). E di contro anche i villain sono una coppia di fratelli. L’idea è che ci siano modelli diversi di possibili famiglie, che ci siano fratelli (o sorelle) che vanno traditi, quelli a cui rassegnarsi perché diversi e quelli invece da comprendere.
È una forma di recupero di cultura pop (e del disgusto, come già detto) che solo con maestria visiva e un gran controllo può essere proposta così caoticamente senza che davvero ci sia confusione ma solo una piacevole e folle idea di confusione, Ogni regola in Trolls 3 - Tutti insieme salta, i personaggi vivono con poche regole e il film di conseguenza si muove dando l’impressione di avere poche regole, affiancando scene spesso motivate da istinto. Nei margini e nei confini stretti del cinema mainstream è qualcosa di molto libero. Quando funziona così, Trolls 3 - Tutti insieme è (a tratti) irresistibile, perché sa come non curarsi della logica e coinvolgere tutti in un ballo irrazionale ma aggraziato, trascinato dal piacere più che dalla narrazione. È quella che sì definisce una vera affermazione politica: non insegnare una lezione ma mostrare che un altro modo di ragionare è possibile, sensato e attraente.
Sei d'accordo con la nostra recensione? Puoi dircelo nei commenti dopo aver visto il film, in anteprima il 1 novembre e poi al cinema dal 9 novembre!