Trine 4: The Nightmare Prince, chi fa da tre, fa per sé | Recensione

Trine 4: The Nightmare Prince è il seguito di una storia fantasy che riesce ancora ad affascinarci con enigmi e puzzle da risolvere, al netto di qualche problema tecnico che non riesce a rendere del tutto perfetto questo titolo

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti.


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Non c'è due senza tre e il quattro vien da sé: siamo arrivati al quarto capitolo di questa saga dal chiaro e puro sapore magico fantasy, ma il numero perfetto continua a rimanere il tre. Coloro che sono già avvezzi alla serie in questione, non potranno che sentirsi a casa in Trine 4: The Nightmare Prince, dove Frozenbyte ha richiamato all'ordine uno alla volta il trio di protagonisti tanto diversi quanto complementari fra loro. Nell'ordine, cominciamo l'avventura con Amadeus, mago smilzo e dalla veste turchina che viene disturbato nella quiete del suo rifugio (sulle alture di un monte innevato); a seguire vestiamo l'armatura sferragliante e i panni un po' larghi del tondo e massiccio Pontius, che sa usare a dovere il suo scudo e sfrutta le sue capacità per farci saltare molto in alto; infine la furba e scaltra Zoya, ladra dalle connotazioni orientali e abile arciera che lancia funi creando passerelle sulle quali muoversi.

La storia viene narrata dalla voce fuori campo di una sorta di menestrello di corte che, con tanto di accompagnamento musicale, ci illustra le gesta di questi tre personaggi inviati da alla ricerca del principe Selius, scomparso in circostanze misteriose in un mondo dominato dalle cupe forze del male. I demoni, infatti, sono tornati all'attacco, comparendo quando meno ce l'aspettiamo mentre camminiamo tra lande coloratissime, dalle forme tonde e paffute come se fossero uscite da un cartoon. Dietro indicazioni di Wilhelmina, strega dell'Accademia Astrale, dovremo convincere il principe a farvi ritorno, anche se non sarà affatto facile trovarlo, nemmeno quando penseremo di averlo ormai in pugno.

[caption id="attachment_200576" align="aligncenter" width="1024"]Trine 4 Uno dei primi scorci davvero emozionanti dei paesaggi fantasy di Trine 4[/caption]

Dopo gli sbandamenti che abbiamo subìto nel capitolo precedente, gli sviluppatori hanno cercato di riportare il veicolo in carreggiata ma non senza riscontrare qualche problematica tecnica. Da un punto di vista grafico, i colori brillanti e ben ridefiniti nelle forme che caratterizzano il level design di ogni passaggio della storia sono davvero appaganti per la nostra vista, tanto da rimanerne incantati approfittando dello screen capture per fare nostro qualche delizioso scorcio fantasy, per poi condividerlo sui social o riutilizzarlo come wallpaper. Nello scorrimento orizzontale del gioco in 2.5D possiamo ammirare tanti dettagli diversi e ben concepiti, rendendo più allegro un gioco dove le meccaniche di ogni enigma da risolvere sono gradualmente più complesse e accattivanti.

Abbiamo anche il vantaggio di poter scegliere dal menu l'opzione di soccorso, qualora proprio non riuscissimo a venire a capo della soluzione: grazie a una voce fuori campo abbiamo sempre qualche dritta per comprendere come proseguire, livello dopo livello, percorrendo una mappa disegnata proprio come nei migliori libri di fiabe fantasy. L'incedere della storia è caratterizzato anche da un'ottima concatenazione di azioni compiute ciascuna da un personaggio diverso, che ci si diverte a scegliere a seconda delle necessità e delle abilità di ognuno di loro, oppure in una modalità cooperativa online davvero coinvolgente da vivere.

Al netto di queste bellezze tutte da scoprire, ci sono ancora delle pecche irrisolte del passato che stridono con le proprietà basilari di un rompicapo come Trine 4: se è vero che il motore di gioco è piuttosto fluido in quasi ogni momento della partita, è altrettanto importante che le dinamiche di movimento dei personaggi e di tutti gli elementi sullo schermo siano altrettanto rispondenti ai comandi impartiti ai nostri eroi, soprattutto quando la risoluzione degli enigmi richiedono lo spostamento di oggetti in brevissimo tempo. Questo però non accade in alcuni momenti di gioco, dove le leggi della fisica non vengono troppo rispettate, quando invece sono alla base di una storia tutta incentrata su dislivelli, levitazione di casse e oggetti e fasci di luce da orientare a nostro piacimento.

[caption id="attachment_200577" align="alignnone" width="1920"] I movimenti dei personaggi non saranno sempre così fluidi e atletici...[/caption]

Osserviamo così come il nostro personaggio riesca a muoversi fluidamente mentre viene schiacciato tra due cubi di marmo, godendo di uno spazio incomprensibilmente esistente; al contrario, abbiamo notato come i movimenti all'inizio del gioco fossero abbastanza rigidi e poco realistici, soprattutto in fase di salto, e di come la fluttuazione in aria di alcune casse non risultasse solo piuttosto legnosa e innaturale, ma anche disturbata da glitch fastidiosi.

"Il tempo trascorso mettendo alla prova le nostre capacità logiche è stato davvero ben speso e appagante"
Mettendo da parte questi difetti e qualche bug grazie al quale i nostri eroi riescono a passare attraverso piccole porzioni di muro, Trine 4: The Nightmare Prince prende spunto da MediEvil mentre ci teniamo in equilibrio rotolando su grosse zucche nei campi, o ricorda Shao Jun di Assassin's Creed: China mentre osserviamo Zoya in azione. Non stiamo parlando degli ultimi arrivati nel settore, motivo per cui con questo quarto capitolo possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto da Frozenbyte, per quanto le sporcature siano ancora evidenti e la perfezione rimanga ancora un ben lontana all'orizzonte. È indubbio, però, che il tempo trascorso mettendo alla prova le nostre capacità logiche sia stato davvero ben speso e appagante.

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