Trine 4: The Nightmare Prince, chi fa da tre, fa per sé | Recensione
Trine 4: The Nightmare Prince è il seguito di una storia fantasy che riesce ancora ad affascinarci con enigmi e puzzle da risolvere, al netto di qualche problema tecnico che non riesce a rendere del tutto perfetto questo titolo
La storia viene narrata dalla voce fuori campo di una sorta di menestrello di corte che, con tanto di accompagnamento musicale, ci illustra le gesta di questi tre personaggi inviati da alla ricerca del principe Selius, scomparso in circostanze misteriose in un mondo dominato dalle cupe forze del male. I demoni, infatti, sono tornati all'attacco, comparendo quando meno ce l'aspettiamo mentre camminiamo tra lande coloratissime, dalle forme tonde e paffute come se fossero uscite da un cartoon. Dietro indicazioni di Wilhelmina, strega dell'Accademia Astrale, dovremo convincere il principe a farvi ritorno, anche se non sarà affatto facile trovarlo, nemmeno quando penseremo di averlo ormai in pugno.
Dopo gli sbandamenti che abbiamo subìto nel capitolo precedente, gli sviluppatori hanno cercato di riportare il veicolo in carreggiata ma non senza riscontrare qualche problematica tecnica. Da un punto di vista grafico, i colori brillanti e ben ridefiniti nelle forme che caratterizzano il level design di ogni passaggio della storia sono davvero appaganti per la nostra vista, tanto da rimanerne incantati approfittando dello screen capture per fare nostro qualche delizioso scorcio fantasy, per poi condividerlo sui social o riutilizzarlo come wallpaper. Nello scorrimento orizzontale del gioco in 2.5D possiamo ammirare tanti dettagli diversi e ben concepiti, rendendo più allegro un gioco dove le meccaniche di ogni enigma da risolvere sono gradualmente più complesse e accattivanti.
Al netto di queste bellezze tutte da scoprire, ci sono ancora delle pecche irrisolte del passato che stridono con le proprietà basilari di un rompicapo come Trine 4: se è vero che il motore di gioco è piuttosto fluido in quasi ogni momento della partita, è altrettanto importante che le dinamiche di movimento dei personaggi e di tutti gli elementi sullo schermo siano altrettanto rispondenti ai comandi impartiti ai nostri eroi, soprattutto quando la risoluzione degli enigmi richiedono lo spostamento di oggetti in brevissimo tempo. Questo però non accade in alcuni momenti di gioco, dove le leggi della fisica non vengono troppo rispettate, quando invece sono alla base di una storia tutta incentrata su dislivelli, levitazione di casse e oggetti e fasci di luce da orientare a nostro piacimento.
[caption id="attachment_200577" align="alignnone" width="1920"] I movimenti dei personaggi non saranno sempre così fluidi e atletici...[/caption]
Osserviamo così come il nostro personaggio riesca a muoversi fluidamente mentre viene schiacciato tra due cubi di marmo, godendo di uno spazio incomprensibilmente esistente; al contrario, abbiamo notato come i movimenti all'inizio del gioco fossero abbastanza rigidi e poco realistici, soprattutto in fase di salto, e di come la fluttuazione in aria di alcune casse non risultasse solo piuttosto legnosa e innaturale, ma anche disturbata da glitch fastidiosi.
"Il tempo trascorso mettendo alla prova le nostre capacità logiche è stato davvero ben speso e appagante"
Mettendo da parte questi difetti e qualche bug grazie al quale i nostri eroi riescono a passare attraverso piccole porzioni di muro, Trine 4: The Nightmare Prince prende spunto da MediEvil mentre ci teniamo in equilibrio rotolando su grosse zucche nei campi, o ricorda Shao Jun di Assassin's Creed: China mentre osserviamo Zoya in azione. Non stiamo parlando degli ultimi arrivati nel settore, motivo per cui con questo quarto capitolo possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto da Frozenbyte, per quanto le sporcature siano ancora evidenti e la perfezione rimanga ancora un ben lontana all'orizzonte. È indubbio, però, che il tempo trascorso mettendo alla prova le nostre capacità logiche sia stato davvero ben speso e appagante.