Trieste Science+Fiction 2018: The Witch: Part 1. The Subversion, la recensione

La recensione del film The Witch: Part 1. The Subversion, presentato alla diciottesima edizione del Trieste Science+Fiction Festival

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Il regista sud coreano Park Hoon-jung propone con The Witch: Part 1. The Subversion un interessante mix di azione ed elementi sovrannaturali, non del tutti sviluppati nel migliore dei modi e penalizzati da una durata oltre le due ore forse un po' eccessiva considerando la natura del progetto.

La giovane Ja-yoon (Kim Da-mi) è stata cresciuta da una coppia di umili origini che l'ha adottata dopo averla accolta nella propria casa quando era una bambina, priva di memoria e senza alcun indizio legato alle proprie origini. Ormai adolescente, Ja-yoon è diventata un'ottima studentessa e spera di aiutare la sua famiglia, in difficoltà economiche, vincendo un talent show televisivo. La situazione è però complicata dall'entrata in scena di strane figure inspiegabilmente interessate a lei: un uomo chiamato "il Nobile", il Dottor Beak e il signor Choi.

Come ci si potrebbe attendere dalle precedenti esperienze cinematografiche del regista, The Witch: Part 1 porta in scena degli scontri sanguinosi e iper violenti, limitati all'ultimo atto del lungometraggio. La narrazione fatica un po' a mantenere alta l'attenzione degli spettatori nella prima ora di film, in cui i dialoghi e le situazioni sembrano trascinarsi senza uno scopo ben preciso. Le sequenze finali, così tese e concitate, equilibrano un po' la struttura del progetto, sfruttando nel migliore dei modi la bravura del regista nel gestire gli aspetti più fisici del suo lungometraggio. Il cast appare un po' immobile nella propria performance, pur risultando piuttosto credibile nell'interpretazione di stereotipi di villain e di giovani in cerca della propria identità.

I passaggi che portano alla rivelazione finale e alla scoperta dei segreti del passato non avrebbero forse avuto bisogno di una costruzione così dettagliata, tuttavia il film rappresenta un'interessante proposta all'interno del panorama cinematografico coreano, trovando una via originale per sfruttare gli schemi di più generi e mantenere l'attenzione verso il già annunciato sequel, considerando il modo in cui la storia si interrompe in questo primo capitolo.

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