Trieste Science+Fiction 2018: Ederlezi Rising, la recensione
La nostra recensione del film Ederlezi Rising, con protagonista Stoya, presentato al Trieste Science+Fiction Festival
Il progetto scritto da Dimitrije Vojnov e diretto da Lazar Bodroza deve affrontare degli evidenti limiti imposti da un budget non elevato, situazione che porta all'utilizzo di poche scenografie e alla ripetizione di alcune sequenze, per confezionare il racconto di un'evoluzione emotiva che porta il ferito e cinico Milutin a capire il vero significato di amore e rispetto.
L'interpretazione piuttosto monocorde di Cavazza non aiuta a sostenere l'ambizioso film che paga molto un approccio fin troppo "epico" e i dialoghi ridotti all'essenziale che non permettono mai di rendere i due protagonisti poco più di figure stereotipate a cui si è cercato di dare una profondità che rimane limitata agli intenti. Stoya mette al servizio del racconto la propria fisicità e la capacità di mantenere quella freddezza necessaria a rendere Nimani la chiave del cambiamento personale dell'astronauta nonostante la sua, forse apparente, mancanza di emozioni. Rimane comunque il dispiacere di vedere l'attrice non avere a disposizione un materiale in grado di far emergere realmente le proprie capacità attoriali, rimanendo per ora legata a una parte in cui i rapporti sessuali, seppur rappresentati con la giusta dose di artisticità e sensibilità, sono ancora centrali.
Ederlezi Rising con un pizzico di coraggio stilistico e originalità in più, e potendo contare su un sostegno economico sostanzioso, avrebbe forse potuto ritagliarsi un posto importante all'interno del panorama contemporaneo del cinema sci-fi, rimanendo così invece un film riuscito solo a metà che riesce a convincere grazie a un'atmosfera suggestiva e a un'interessante analisi delle relazioni sentimentali.