Trieste Science+Fiction 2018: Awaits Further Instructions, la recensione

La nostra recensione del film Awaits Further Instructions, diretto da Johnny Kevorkian e presentato al Trieste Science+Fiction Festival

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Il regista Johnny Kevorkian ritorna alla regia dopo The Disappeared con Awaits Further Instructions, un thriller sci-fi a sfumature leggermente horror che porta in scena un Natale all'insegna di ansia e paranoia.
Al centro degli eventi ci sono i membri della famiglia Milgram che si ritrovano per celebrare le festività, situazione complicata dalla decisione di Nick (Sam Gittins) di portare con sé la fidanzata Annji (Neerja Naik).
La riunione di famiglia fa infatti emergere opinioni politiche e sociali che causano tensioni e divergenze che sembrano allontanare definitivamente i protagonisti. La mattina dopo la disastrosa cena, i Milgram si ritrovano però inspiegabilmente bloccati all'interno della propria abitazione, mentre lo schermo televisivo li invita ad "attendere ulteriori istruzioni" e a compiere una serie di azioni che mettono alla prova la loro fiducia nell'autore, di cui non si conosce realmente l'identità, dei messaggi, dando vita a delle conseguenze mortali e terrificanti.

La sceneggiatura di Gavin Williams, pur potendo contare su una premessa particolarmente interessante e ricca di spunti legati alla realtà contemporanea, fatica a dare spessore ai personaggi che si ritrovano invece a riassumere molti stereotipi legati alla loro estrazione sociale ed età anagrafica. Le dinamiche tra i personaggi, soprattutto mentre la paranoia aumenta progressivamente, risultano sopra le righe e purtroppo prevedibili e l'elemento sci-fi scivola così in secondo piano. Gli ovvi paragoni con progetti televisivi come Black Mirror o Ai confini della realtà penalizzano forse eccessivamente il giudizio nei confronti del risultato finale che merita invece di essere apprezzato per la costruzione visiva e la gestione degli spazi, elementi in grado di suscitare quel senso di oppressione necessario a rendere la narrazione coinvolgente, e del peso dato a un senso dell'umorismo molto dark che riesce a farsi spazio anche nei momenti più drammatici. Le riflessioni sul razzismo e sulla "venerazione" dei falsi idoli mantengono alto l'interesse, nonostante una recitazione non del tutto brillante (ed è un vero peccato che David Bradley non abbia avuto un ruolo più rilevante) e dei dialoghi poco significativi.

La regia di Kevorkian fatica più del dovuto a costruire la progressione della storia e il montaggio di Richard Smither non trova il modo di sostenere realmente l'epilogo della storia, scivolando purtroppo in un ritmo non adeguato ai drammatici e violenti momenti rappresentati sullo schermo.

Awaits Further Instructions delude un po' le aspettative dopo una prima parte particolarmente promettente e non lascia il segno con la critica alla dipendenza degli esseri umani nei confronti della tecnologia, pur trovando il modo in più passaggi di divertire, spaventare e far riflettere.

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