Tricky Towers, la recensione

Quando Tetris incontra Jenga: la recensione di Tricky Towers

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Tricky Towers ha il grande merito di proporsi con il giusto tempismo. Proprio in uno dei mesi più caldi dell’anno, agosto, proprio in un periodo notoriamente povero di uscite rilevanti sul mercato, l’estate, inonda con la sua dose di freschezza e leggerezza il pur affollatissimo genere dei puzzle game, rivoltando come un calzino il concept alla base di Tetris.

I tetramini, notoriamente pedine sacrificabili per il completamento, e conseguente eliminazione, di linee perfette, sono difatti utilizzati come veri e propri mattoni per erigere torri che, relativamente alla modalità scelta, devono o meno raggiungere una determinata altezza, evitando al contempo che questa crolli sotto le sue stesse fragili fondamenta, introducendo così un intrinseco “fattore Jenga” che non va assolutamente sottovalutato.

[caption id="attachment_158986" align="aligncenter" width="508"]Tricky Tower screenshot 1 Tricky Tower se la cava sul fronte artistico. Le musiche d’accompagnamento non sono mai troppo fastidiose, l’art design propone simpatici personaggi stilizzati, immersi in bizzarre ambientazioni che si stagliano sullo sfondo.[/caption]

In ogni partita in multiplayer, sia online che in locale, vince fondamentalmente chi erige la costruzione più imponente, senza che troppi pezzi cadano nel vuoto. Serve velocità con il pad, ma ben più fondamentale è l’utilizzo della materia grigia, oltre che una capacità d’adattamento ben sopra la media. Al contrario di quanto accade nel gioco ideato da Alexey Pajitnov nel 1984, i singoli tetramini non si incastrano tra loro formando una struttura compatta e granitica. La fisica è tremendamente realistica e ogni mattone può essere ruotato a trecentosessanta gradi. Ciò significa che dovrete posizionare attentamente i blocchi, tenendo conto che possono scivolare, inclinarsi, impennarsi in un qualsiasi momento a causa delle varie forze in gioco. Un solo pezzo fuori posto e vedrete crollare inesorabilmente la torre senza che possiate impedirlo in alcun modo.

"In ogni partita in multiplayer, sia online che in locale, vince fondamentalmente chi erige la costruzione più imponente, senza che troppi pezzi cadano nel vuoto"

Le mosse vanno tanto più pianificate con raziocinio, quanto più gli avversari si equipaggeranno di fastidiosissimi malus. Da blocchi effetti di gigantismo, a nuvole di nebbia che ostruiscono la visuale, il campionario di trucchetti per rendervi la vita ancor più complicata è sufficientemente varia e imprevedibile da mettere in difficoltà anche chi è avvezzo a sfide del genere. Fortunatamente, non mancano nemmeno utilissimi bonus, come piante rampicanti che rendono stabili gruppi di tetramini, ad arginare e porre rimedio alle situazioni disperate.

In multiplayer, Tricky Towers sa il fatto suo. Diverte proprio grazie alla formula immediata e alle partite che durano una manciata di intensi e frenetici secondi. Il pericolo di scontri fin troppo simili tra loro, inoltre, è completamente scongiurato dai bonus e malus che ribaltano di continuo l’andamento dell’alterco. Purtroppo manca un pizzico di profondità al tutto, oltre che un vero e proprio senso di progressione, limiti che si notano ulteriormente nei rari momenti in cui si esplora l’anima single player della produzione.

[caption id="attachment_158987" align="aligncenter" width="508"]Tricky Tower screenshot 2 Va da sé che il modo migliore per godersi Tricky Towers è in compagnia dell’amico più permaloso tra quelli della propria cerchia. Vedere la sua faccia mentre gli lanciate l’ennesima magia malefica non ha prezzo.[/caption]

In assenza di amici, o altri utenti pescati dalla rete, oltre alla modalità infinita, che non ha certo bisogno di spiegazioni, non resta molto da fare se non affrontare uno dei tanti test, ce ne sono cinquanta, messi a disposizione dagli sviluppatori. Si tratta di una serie di livelli preimpostati, in cui bisogna rispettare un preciso obiettivo. Costruire una torre di una certa altezza entro il tempo limite, impilare uno specifico numero di mattoni senza farne cadere nemmeno uno e poco altro, a dire il vero. Anche in questo senso, insomma, si palesa una cronica mancanza di varietà e inventiva che avvolge e mortifica, almeno in parte, le ambizioni del gioco.

Tricky Towers rilegge con coraggio la formula che ha reso celebre Tetris. Ne viene fuori un puzzle game dal ritmo frenetico, divertente nell’immediato e assolutamente ideale per partite mordi e fuggi sia in locale che online. Tuttavia non ci troviamo di fronte a un puzzle game che farà la storia, né ad un prodotto che, al di là di questa afosa stagione estiva, ha reali speranze di occupare costantemente una piccola porzione dei nostri hard disk. Dopo l’esaltazione iniziale, giustificata sia chiaro, vengono a galla i limiti di un prodotto non particolarmente profondo e poco adatto nel proporsi in forme adattabili a tutti i palati ed esigenze. Gustoso come un buon ghiacciolo consumato al mare: saporito proprio perché tranguciato in fretta, prima che il sole lo sciolga completamente.

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