Tribes of Europa (prima stagione): la recensione
Gli spunti non mancano, il linguaggio è riconoscibile, ma Tribes of Europa è solo un'apocalisse come tante
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Tribes of Europe è una produzione tedesca high concept, almeno sulla carta, che cerca di raccogliere il successo di Dark, con cui condivide parte del team produttivo. Tuttavia se fin da subito Dark riusciva a comunicare l'idea di un altrove fantascientifico con personalità e stile, Tribes of Europa forse cerca di fare troppo. La prospettiva continentale dell'ambientazione sembra troppo ampia per essere abbracciata dall'intreccio e dal worldbuilding essenziale della serie, che nella sua prima stagione conta su appena sei episodi. Non che si pretenda di raccontare tutta l'Europa, ma dato che il titolo della serie è quello...
Nel suo piccolo la serie racconta una serie di variazioni sulla fine del mondo. C'è tanto Mad Max, ma sorprendentemente non solo nei veicoli dei capitoli più noti, ma anche nell'idea della Sfera del tuono e nei nuovi colossei che sorgono in un mondo allo sfacelo. La gestione dell'intreccio mantiene un ritmo basso e dopo aver instradato tutti i personaggi sul loro cammino si sofferma a raccontarne l'evoluzione in un nuovo ambiente. Ognuno di loro verrà più o meno cambiato dalle esperienze che affronterà, ma va detto che ad un certo punto potrebbe subentrare una certa stanchezza nelle loro storie.