Trees vol. 1/B: In ombra, la recensione

Abbiamo recensito per voi il volume 1/B di Trees, scritto da Warren Ellis, disegnato da Jason Howard e pubblicato da saldaPress

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Dopo gli eventi narrati nel volume 1/A (QUI la recensione) in Trees vol. 1/B: In ombra giunge a compimento il primo arco narrativo di quella che, assieme a Injection (di prossima uscita in Italia, sempre targata saldaPress), rappresenta la più recente escursione dello sceneggiatore britannico Warren Ellis nel fumetto di fantascienza (anche se è davvero riduttivo inscatolare queste opere in un rigido genere narrativo), fumetto edito originariamente da Image Comics e quindi creator-owned.

Nel primo capitolo del primo atto di questa saga, futuristica quanto distopica, abbiamo appreso come dieci anni prima rispetto al presente della narrazione dei misteriosi e giganteschi artefatti di origine aliena sono atterrati sul pianeta Terra, con una distribuzione omogenea tra i vari "angoli" del globo. Questi obelischi, diversi tra loro per dimensioni e forma, ma comunque tutti simili per struttura, sono stati ribattezzati Alberi dalla razza umana, che improvvisamente ha dovuto fare i conti con un'invasione da parte di esseri provenienti da chissà quale punto dell'infinito universo. Negli anni, però, gli Alberi sono rimasti relativamente inerti, producendo però dei fiori neri dalle caratteristiche più artificiali che organiche. Gli umani, quindi, si sono sostanzialmente abituati alla presenza di tali artefatti, convivendoci, anche se le zone più limitrofe agli stessi hanno subito delle significative modificazioni "climatiche" di eterogenea natura. Il perché delle virgolette è presto detto: attorno a ogni albero non è cambiato il clima atmosferico quanto quello umano, poiché si sono sviluppati dei tipi di società multiformi e dotati di un profilo unico sulla scena mondiale. In Cina, per esempio, si è venuta a creare un centro che accetta ogni tipo di attitudine comportamentale, specie sessuale, senza discriminazione alcuna, attirando conseguentemente alcune delle menti più particolari, geniali e artistiche delle zone adiacenti, mentre di contro, in Italia (nello specifico a Cefalù, in Sicilia) si è venuta a creare una società di stampo neo-fascista, che integra al suo interno anche una mentalità di stampo mafioso. Impossibile dunque non pensare che gli Alberi stiano in qualche modo, e silenziosamente, influenzando gli esseri umani che ci vivono attorno.

Cosa hanno a che fare, dunque, tutte queste vicissitudini con una serie che tratta sostanzialmente di un'invasione aliena, per quanto sui generis? Conoscendo Warren Ellis e la sua mente potente quanto imprevedibile, la cosa non sorprende. Come in altre sue opere precedenti, l'autore sfrutta (almeno inizialmente) l'elemento fantascientifico come strumento, quasi pretestuoso (come fosse un deus ex machina) per raccontare una storia molto più immanente all'umanità di quello che si poteva credere. Trees è una serie talmente sfaccettata da sfuggire di fatto a ogni tipo di possibile catalogazione, ed è il mezzo attraverso il quale Ellis racconta la realtà umana, ritratta in una chiave volutamente estremizzata. In quest'opera c'è di tutto, dalla sociologia, alla politica, al crime, al war drama, al sesso, alla scienza: tutto quello che contraddistingue la nostra specie umana, quindi. Il tutto mescolato molto bene e con cognizione di causa, cosa che si traduce in una lettura godibile e fluida, ricca di spunti d'interesse e ricerca, come per esempio tutte le leggende che ruotano attorno all'Abbazia di Thélema appartenuta ad Aleister Crowley. La sensazione è quella che Ellis si sia molto divertito nell'ideare e scrivere Trees, e questo approccio conferisce al fumetto una freschezza e profondità che difficilmente riescono a coesistere.

Inoltre, ci sono i disegni del giovane e più che promettente artista americano Jason Howard, che con il suo stile sporco e graffiante conferisce grande carica visiva a ogni pagina, rendendo ancora più pungenti i testi di Ellis. Nonostante il tratto dell'artista sia molto marcato e quasi aggressivo, il risultato finale è comunque elegante e armonico, così come ci viene presentato uno storytelling sempre molto lucido e chiaro.

Dopo la conclusione forte di questo volume, Trees ritornerà presto con un secondo arco narrativo che andrà probabilmente a fare luce sulla natura stessa degli Alberi, che sembrano sul punto di svegliarsi...

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