Transformers: War for Cybertron Trilogy "Siege": la recensione
Transformers: War for Cybertron torna a raccontare lo scontro eterno tra le fazioni degli Autobot e dei Decepticon
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La guerra tra gli Autobot e i Decepticon è stata raccontata tantissime volte nel franchise pluridecennale dei Transformers. Le fazioni guidate da Optimus Prime e Megatron sono destinate, anche per il solo fatto di esistere, a combattersi in eterno, senza che ci sia un vincitore. Il franchise stesso le intrappola in uno scontro eterno, in cui nulla è definitivo e nessuno resta morto troppo a lungo (regola sancita anche dai film). Tutto quello che Transformers: War for Cybertron Trilogy può fare, mentre ripropone la stessa storia per l'ennesima volta, è prendere coscienza di questo ciclo di distruzione, e mettere in bocca ai protagonisti certe considerazioni sull'annientamento reciproco.
Le due fazioni sono rigidamente separate, e non ci si può sbagliare su chi sono i buoni e i cattivi, però si fa un tentativo per caratterizzare più in profondità i personaggi. Optimus Prime è il leader, ma è un capo con dei dubbi, che dubita di se stesso, della forza della propria ribellione contro Megatron. Lo stesso Bumblebee ha un particolare arco narrativo. Ci sono passaggi di fronte, tentativi di conciliazione, si parla a più riprese della futilità della guerra mentre il mondo va incontro alla distruzione. E su tutto c'è sempre il limite della fonte di energia Energon, e il controsenso di usare qualcosa di così vitale per distruggersi l'un l'altro. La divisione nasce dalla paura, e la stessa ricerca dell'AllSpark è solo un modo per raccontare un'escalation di azioni e reazioni che sfuggono al controllo delle stesse fazioni.