Topolino Fluo Edition, la recensione

Topolino Fluo raccoglie le storie strampalate di Enrico Faccini, tra paperi e topi...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Abbiamo avuto un Tito Faraci nero, un Casty platinato, Francesco Artibani dorato e Massimo Marconi diamantato; Topolino Special Edition prosegue con il quinto numero della collana, un albo fluorescente dedicato a Enrico Faccini. L'autore potrebbe sembrare un nome meno di rilievo rispetto ai precedenti, ma leggendo il volume è evidente che merita una simile pubblicazione, in grado di evidenziare la sua caratteristica principale nella scrittura delle sceneggiature: la vena surreale.

Il primo blocco di storie sottolinea come l'esasperazione quasi nonsense delle caratteristiche dei personaggi o l'inserimento di elementi strampalati possa risultare efficace nelle storie umoristiche: in particolare Faccini si diverte a giocare con i paperi, con la sfortuna di Paperino, la fortuna di Gastone, le bizzarrie di Paperoga, per imbastire storie divertenti e che, nonostante ricalchino meccanismi già utilizzati da molti altri autori disneyani, riescono a imprimersi nella mente del lettore. Il talento principale dell'autore ligure è quello di partire da un'idea vincente, ribaltare la normalità della vita quotidiana, portare avanti la vicenda con efficaci ritmi comici e sorprendere il lettore con ulteriori colpi di scena disseminati lungo la storia. Non si può evitare di sorridere davanti all'ennesima disfida tra buona e cattiva sorte con Paperino e Gastone, se ben congegnata, oppure vedendo Paperoga fantino di un ippopotamo o Zio Paperone immerso in un branco di esotici Bulabù.

Le storie mute di Faccini sono uno dei suoi cavalli di battaglia e il volume ne fornisce quattro validi esempi. Per realizzare fumetti simili è ancor più vitale saper gestire con maestria la Nona Arte, fondendo sceneggiatura e disegno nel modo più espressivo possibile, e in questo l'essere autore completo semplifica le cose. Qui sono palesi i perfetti tempi comici, gli espedienti da slapstick comedy e le dinamiche da perfetto film muto; l'assenza di testo consente all'autore di gestire in modo ancor più ragionato il ritmo di lettura, con un risultato non troppo dissimile dai cortometraggi animati Disney.

La terza sezione dell'albo è dedicata ai topi, con cui Faccini sembra automaticamente più a suo agio nell'orchestrare storie più elaborate, con caratteristiche differenti dalla comicità che governa i suoi fumetti papereschi. Può essere un esercizio stilistico che lo porta a creare una sua versione a fumetti de La Finestra sul Cortile, o una storia disturbante con atmosfere horror in cui Topolino è alle prese con una macchina da scrivere stregata, ma la creatività di Faccini rimane intatta anche in episodi più seri in grado di offrire ulteriori sensazioni rispetto alla semplice risata. L'originalità dell'autore trova un perfetto connubio nel tandem con Casty, qui rappresentato da una storia fantascientifica con Eta Beta; la sua fantasia è al servizio della creazione di macchinari tecnologici ed elaborati intrecci, riuscendo ancora una volta a stupire il lettore.

Chiudono l'albo le tavole autoconclusive, un formato di storie più brevi e semplici, ma in cui topi e paperi sono abituati fin dalle loro origini a fumetti. Sono poco più di una barzelletta, e in quanto tali a volte strappano una risata e altre no, in base alla sensibilità di ognuno, ma riescono comunque a mettere in scena i personaggi in situazioni adatte a loro, con l'obbligo di gestire gli spazi con estrema sintesi, per traghettare nel modo migliore verso la battuta finale. Sono prodotti minori, ma è qualcosa che mancava da Topolino ormai da decenni, e se questo tipo di tavole è ora regolarmente presente all'interno del settimanale Disney, è merito di Faccini che qualche anno fa ha deciso di recuperarle.

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