Topolino Diamond Edition, la recensione

Topolino Diamond Edition offre una selezione delle migliori storie di Massimo Marconi, prolifico sceneggiatore Disney...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

La collana Topolino Special Edition prosegue con un volume diamantato, che trova la sua ideale collocazione sullo scaffale di fianco al Black Di Tito Faraci, il Platinum di Casty e il Gold di Francesco Artibani. Il protagonista di Topolino Diamond è Massimo Marconi, sceneggiatore che negli ultimi anni ha ridotto la portata della sua produzione, ma la sua influenza è indubbia: oltre ad aver scritto decine di storie (soprattutto negli anni '80 e '90) è stato a lungo editor di Topolino, supervisionando le sceneggiature proposte per il settimanale Disney.

La selezione di fumetti operata dallo stesso autore comincia con la sua storia preferita, Topolino e il ritorno al passato: un avvincente racconto basato su un viaggio con la macchina del tempo di Zapotec e Marlin, che tra passato e presente regala un intreccio intrigante. Una rivelazione finale svela che la storia è stata scritta in occasione di una particolare ricorrenza, senza che questo abbia appesantito la vicenda ma anzi, ne è stato un motore in grado di renderla ancor più interessante.
Ed è proprio le storie su commissione la categoria di fumetti in cui Marconi è stato più prolifico, abile nel far nascere fumetti divertenti e scorrevoli, che non fanno pesare il fatto di -dover- nascere per promuovere una determinata iniziativa, un gadget allegato a Topolino o per essere abbinati a un film in uscita nei cinema.

A quest'ultima categoria appartengono Qui, Quo & Qua e il tempo delle mele e Topolino presenta "La strada".
Il primo si limita a prendere in prestito il titolo dal celebre film con Sophie Marceu per raccontare una simpatica storia d'amore in cui Quo perde la testa Paperella, la nipote di Paperina da poco arrivata in città, sotto gli occhi dei suoi disgustati fratelli che non si capacitano di come il colpo di fulmine abbia potuto cambiarlo così tanto.
L'omaggio al film di Fellini, pubblicato in concomitanza con la cerimonia degli Oscar, si apre con una suggestiva cornice metanarrativa in cui il regista parte in aereo per Los Angeles, ma durante il viaggio si addormenta; in sogno Gambadilegno, Minni e Topolino si sostituiscono a Zampanò, Gelsomina e il Matto, in un parallelismo quanto mai azzeccato che dà l'impressione di vedere uno dei primi corti animati Disney, anche grazie al look retró adottato da Giorgio Cavazzano.

Topolino e la spada invincibile e Topolino e la spada del tempo sono le due storie che compongono un epico racconto fantasy in cui Topolino, giovane figlio di un bottegaio, riesce a difendere il regno dagli attacchi del perfido Pietro Gambadiferro e del potente signore delle tenebre Elam il Malefico. Anche in questo caso l'abilità di Marconi è evidente anche da come durante la lettura non si percepisca minimamente che entrambi i racconti erano stati commissionati per una collaborazione con la Federazione Italiana Scherma.
Invece, nonostante l'abbinamento al Topowalkie sia evidente, non è meno intrigante Topolino e il collegamento multidimensionale; è curioso notare perfino come lo scrittore abbia giocato coi lettori nel corso delle settimane, visto che nelle prime puntate pur sapendo che la storia era abbinata al gadget estivo non si sapeva ancora quale sarebbe stato.

Queste storie su commissione fissano per Marconi dei paletti che non lo limitano, ma gli indicano una via che riesce a percorrere con naturalezza; sembra quasi che i fumetti "liberi" non gli siano altrettanto congeniali, come si può sospettare leggendo Zio Paperone e l'orbita dell'amore, il fumetto più datato del volume. Fortunatamente questo sospetto è smentito dalle recenti Lo strano caso di Paperinik e mister Cicciok e Minni e l'avventuroso prelievo, due storie nate per essere pubblicate sulle testate dedicate ai rispettivi protagonisti.

A impreziosire questa selezione di storie ci sono gli articoli a corredo dei fumetti, in grado di delineare un artista a 360 gradi. Marconi parla della passione per il fumetto che respirava all'inizio della sua carriera e che rivede ora nella redazione Panini, le soddisfazioni personali per le storie più riuscite e le collaborazioni.
Ma l'autore non si abbandona a false retoriche e parla con sincerità al lettori, lasciando trasparire il dispiacere per non essere stato contattato subito da Fellini, o il sacrificio di tempo da dedicare alla sua famiglia che la sua carriera gli ha richiesto. Allo stesso modo confessa l'imbarazzo nel vedersi sottoposte come editor proposte di fumetti assurdi, e si lascia anche sfuggire di non amare troppo Paperinik, alter-ego esagerato per un personaggio sfortunato come Paperino.
Insomma, un albo che ci offre un ritratto completo di un artista che ha fatto la storia del fumetto Disney italiano, con il suo talento e le sue contraddizioni, proprie di qualunque essere umano.

Continua a leggere su BadTaste