Topolino 3388, la recensione
Topolino 3388 contiene una storia disegnata da Gigi Cavenago e Lorenzo De Felici, un esperimento riuscito che ci spinge a desiderare altre storie disneyane con uno stile grafico atipico
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
L'unica altra eccezione allo scenario halloweenesco è Tutte le acque portano a Roma, l'ultimo episodio del primo ciclo de Gli italici paperi scritto da Matteo Venerus e disegnato da Emmanuele Baccinelli: come i capitoli precedenti, anche questo manca di mordente e si limita a riproporre un gioco di situazioni già visto in numerose altre storie in costume, senza offrire una trama elaborata (è un peccato, visto che è il fumetto più lungo di questo numero di Topolino). L'ultima tavola però lascia presagire uno sviluppo promettente, in grado di anticipare un secondo ciclo con più mordente grazie all'introduzione di una minaccia che i protagonisti dovranno affrontare. Speriamo che questo porti a un livello più elaborato un universo narrativo che comunque va apprezzato per la documentazione su cui si basa e per la sua resa visiva.
Nucci firma anche altre due storie spaventose del numero, il picco qualitativo della settimana. Paperoga e la passeggiata mostruosa in sole 8 tavole riesce a colpire per la sua arguzia, con una risoluzione finale che ricorda Ai confini della realtà; le tavole di Gigi Cavenago e Lorenzo De Felici sono un esperimento riuscito che ci spinge a desiderare altre storie disneyane con uno stile grafico atipico, sperimentando in modo simile a quanto avviene in Francia con i volumi Glénat o come la Bonelli fa su Dylan Dog Color Fest. Pippo e la cornamusa spettrale permette a Celoni di scatenarsi con il suo meraviglioso tocco gotico; la trama è simpatica ma purtroppo soffre un epilogo troppo simile alla storia precedente, sempre di Nucci.
Completano l'albo Paperino Insta Stories: Le zucche di Halloween di Zemelo e Marco Mazzarello e Nonna e Nipote: lenzuola animate di Giorgio Salati e Giorgio Di Vita, due simpatici riempitivi che riescono comunque a caratterizzare in modo più leggero la ricorrenza della settimana.
Tra storie in più puntate e cicli consolidati, più della metà del settimanale sembra rivolgersi principalmente a chi segue regolarmente Topolino; è un segnale della direzione di Alex Bertani, incentrata sulla fidelizzazione del lettore nei confronti di quello che rimane un periodico con una sua continuità sempre più forte.