Topolino 3286, la recensione

Topolino 3286 celebra i novant'anni di Topolino con una serie di storie davvero speciali

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Topolino 3286 celebra i novant'anni del personaggio che ha dato origine all'intero universo disneyano con un albo interamente dedicato a lui e l'eccezionale assenza di storie ambientate nel mondo dei paperi.

Topolino e l'avventura su misura è un omaggio alle prime storie a fumetti del personaggio e riunisce la squadra dell'epoca, composta da Pippo e Paperino. Il trio è ancora dotato di un'alchimia straordinaria e, anche se gli incontri tra topi e paperi sono riservati a occasioni straordinarie, sarebbe bello se si facesse un'eccezione per questa formazione tanto efficace.

Francesco Artibani rende i tre degli spazzacamini coinvolti in un mistero di case scomparse. Il cast di comprimari è un ulteriore omaggio ai fumetti anni Trenta, ma la vicenda prende una piega più dinamica che pare influenzata anche dai cortometraggi animati dell'epoca, in cui il terzetto era ogni volta alle prese con una differente professione.

Lorenzo Pastrovicchio disegna tavole stupende ispirandosi palesemente a Floyd Gottfredson - a partire dal font utilizzato per il titolo - ma riuscendo a reinterpretare il suo stile in chiave moderna. Questa impresa grafica sarebbe potuta essere valorizzata da una colorazione piatta, mentre le sfumature e le ombreggiature digitali ci portano lontano dalla fonte d'ispirazione.

Artibani è anche lo sceneggiatore di Alla ricerca di Topolino, miniserie in otto parti prodotta per l'estero, che viene pubblicata per la prima volta sulle pagine del settimanale. Il protagonista è vittima di amnesia e deve ricomporre la propria memoria recuperando diversi aspetti del suo carattere: un espediente perfetto per la natura episodica della storia, la quale ricorda in modo didascalico quanto necessario gli elementi che contraddistinguono una figura fraintesa da molti autori nel corso dei decenni.

Su questo numero appaiono le prime due puntate: La scatola dei ricordi definisce il setting della miniserie e vede Topolino interagire con Pippo, deciso ad aiutarlo; ne Il mistero del luna park, invece, il Nostro deve indagare sul rapimento di Minni, sequestrata in un parco di divertimenti abbandonato.

Il primo episodio è disegnato da un Giorgio Cavazzano particolarmente in forma - soprattutto nelle prime tavole - che ci consegna un Topolino in grado di recitare con intensità e dotato di due ciuffi che lo rendono ancor più affascinante. Marco Gervasio non raggiunge la medesima intensità, ma riesce a costruire ambientazioni suggestive e sequenze movimentate. A noi italiani, abituati alle onomatopee disegnate, fa un po' storcere il naso vedere scritte aggiunte a posteriori, in particolare "l'aggettivo" che Topolino conquista nel primo episodio, inserito con un effetto alquanto posticcio.

Gli omaggi proseguono con Buon compleanno, Topolino, sei strisce divertenti che riprendono il formato utilizzato da Romano Scarpa. L'umorismo di Tito Faraci risulta molto appropriato alle strip, forse ancor più che alle vignette o alle tavole autoconclusive, ed è arricchito dai disegni di Corrado Mastantuono. Non ci dispiacerebbe vedere altre strisce simili, anche se le dimensioni del settimanale forse non sono le più adatte.

Chiudono il volume due storie "ordinarie", non incentrate sulla ricorrenza ma comunque valide. Topolino, Gambadilegno e la seconda possibilità, di Fausto Vitaliano e Federico Franzò, non rappresenta la prima convivenza forzata tra Topolino e Gambadilegno ma è arricchita da un messaggio intelligente sul ruolo dei social e della comunicazione via Internet sviluppato con intelligenza e in modo appropriato per i lettori più giovani, in grado di riecheggiare anche negli adulti.

Topolino e la città senza segreti, di Alessandro Sisti e Massimo De Vita, vede invece il detective trasferirsi a Rattonia, una cittadina poco distante da Topolinia. Interessante la figura dello sceriffo, il quale conosce molto bene tutti gli abitanti del suo centro abitato, al punto da riconoscere le tracce dei loro pneumatici. Avendo a disposizione una cittadina così viva, dispiace vedere il coinvolgimento di due "abituali" avversari di Topolino, quando si poteva sfruttare meglio il nuovo microcosmo, come fatto a suo tempo con la Anderville di Mickey Mouse Mystery Magazine.

Al di là delle storie, è piacevole constatare come l'intero apparato redazionale celebri il compleanno di Topolino, anche se non ci sono articoli particolarmente approfonditi, e persino buona parte delle pubblicità sono incentrate sull'anniversario, tra abbigliamento, peluche e parchi di divertimenti, a dimostrazione di quanto questa ricorrenza venga festeggiata anche al di fuori del panorama fumettistico.

Topolino 3286 è senza dubbio uno dei migliori numeri del settimanale usciti nel 2018, grazie al coinvolgimento di alcune delle teste di serie del parterre di autori. Siamo consapevoli che sia difficile mantenere questo livello a cadenza settimanale, ma sono questi gli albi che ci piace trovare in edicola, quelli che confermano l'alta qualità del Fumetto Disney italiano.

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