Topolino 3209, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3208 di Topolino, contenente un nuovo episodio di Tutti i milioni di Paperone

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Il numero 3209 di Topolino, in edicola da domani, celebra le finali del campionato di basket americano dedicando all’evento sportivo la copertina, opera di Andrea Freccero, e un articolo in cui Paperino e Paperoga ci guidano alla scoperta della pallacanestro americana.

Sempre al basket, inoltre, è dedicata la storia Topolino e il canestro irripetibile, di Sisto Nigro e Lucio Leoni; un racconto gradevole, per quanto prevedibile nello svolgimento, che vede gli ex allievi della high school di Topolinia, tra cui Topolino, Pippo e Orazio, sfidati per una rivincita dagli ex allievi della scuola di Catville, guidati dal viscido Topesio, il quale è disposto a ogni sotterfugio per averla vinta. Sicuramente il punto di forza è da ricercare non tanto nella trama, quanto negli splendidi disegni di Leoni.

L'altra storia "di peso" e l'ennesimo appuntamento con Tutti i milioni di Paperone, che arriva al capitolo numero diciassette, Il mio diciassettesimo milione, di Fausto Vitaliano ed Ettore Gula. La struttura non si discosta molto dai precedenti racconti, con lo Zione che narra nuovamente un episodio del suo passato legato al guadagno di un “nuovo” milione. Lo storytelling, caratterizzato da una formula ormai ripetitiva, viene però reso interessante dal vocabolario forbito, caratteristica sempre piacevole di Vitaliano.

Divertenti sono le tre cosiddette “riempitive” del numero, a cominciare da Pico De Paperis e la ciclodimenticanza, di Lorenzo Camerini e Alessia Martusciello, dove vediamo il tuttologo alle prese con il gap tra teoria e pratica, che solo l’intervento dei parenti e l’emozione dei ricordi sapranno colmare.

Gambadilegno in… Sospetto innocente, di Gabriele Mazzoleni e Gigi Piras, capovolge una situazione classica e ci mostra Gamba che mette in atto una serie di “colpi” avendo lo scopo di essere arrestato e finire in quella che sembra una prigione di lusso. Con l’ovvio risultato di mettere in scena una gag dopo l’altra.

Infine Paperino e il navigatore fuorviante, di Roberto Moscato e Maurizio Amendola, ci mostra un Paperino che, convito della buon funzionamento del suo navigatore satellitare, è deciso a seguirne le indicazioni anche quando queste perdono di ogni senso. La storia ricorda vagamente la barksiana Paperino e la filosofia flippista, pur alzando la posta in gioco rispetto al classico del 1952.

Completano il numero due autoconclusive: una della serie Ciclopaperi, di Tito Faraci e Lara Molinari, e una del ciclo Pippo a pedali, di Pietro B. Zemelo e Davide Baldoni.

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