Con
Topolino numero
3207, in edicola da domani, giungiamo al terzo appuntamento con
PK - Il marchio di Moldrock, di
Francesco Artibani e
Lorenzo Pastrovicchio, a cui è dedicata anche la copertina del settimanale. Il nuovo ciclo pikappico si riconferma di altissimo livello, tanto sul fronte della narrazione quanto su quello dei disegni. Il tandem creativo riporta in scena, come preannunciato nello scorso episodio, alcuni degli elementi più amati della prima storica serie: il generale evroniano
Trauma e la prigione detta il
Pozzo, planetoide artificiale su cui è intrappolato il vecchio nemico di Paperinik, a cui il nostro propone una difficile alleanza. Non solo: a sorpresa c'è un ritorno inaspettato che getta nuova luce e apre interessanti scenari sull'
ipotetico futuro di quel che resta dell'Impero Evroniano, e che permette ad Artibani di stuzzicare bonariamente i lettori, ben conscio di quale sia la loro più grossa speranza fin dai tempi di
PK2.
Continua il filone dedicato al ciclismo con Paperino Paperotto al Giro di Quack Town, di Augusto Macchetto ed Ettore Gula. Non solo Paperino, da adulto, ha partecipato al giro del Calisota, ma, a giudicare da questa storia, il nostro ha un vero e proprio passato da ciclista, avendo preso parte, e vinto, al Giro di Quack Town negli anni dell'infanzia. Divertenti le gag che riguardano gli scarsi mezzi dei paperotti e i metodi caserecci di Nonna Papera, nel ruolo di nutrizionista della squadra, ma la storia risulta, nel complesso, un po' troppo buonista ed edulcorata, con i bambini che hanno la meglio sugli atleti adulti per il fatto di averci "messo il cuore", fatto ritenuto decisivo, secondo la morale della storia, rispetto all'attrezzatura e alla preparazione atletica.
Paperino, Paperoga e gli occhiali realizza desideri, di
Valentina Camerini e
Giulio Chierchini, é una storia dall'impianto classico, con Paperoga alle prese con la sua mania del momento, nella fattispecie degli occhiali di sua invenzione, in grado - secondo lui - di realizzare ogni desiderio di chi li indossa, e Paperino impegnato nella stremante impresa di evitare che il cugino si metta in grossi guai per colpa della sua nuova fissazione, in un'escalation di trovate umoristiche. A contribuire al gusto "classico" della storia ci pensa anche l'inconfondibile tratto di Chierchini.
Anche Zio Paperone e i germogli propizi, di Carlo Panaro e Ottavio Panaro, é un'altra storia molto tradizionale, che bilancia così l'ampio spazio dato alle saghe su questo numero (PK, PP8, X-Mickey). Un viaggio in terre esotiche, il saggio popolo primitivo depositario di qualcosa di estremamente utile all'avido Zio Paperone, Rockerduck che dà il peggio di sé e della sua disonestà. Particolarmente soddisfacente il finale che, una volta tanto in una storia del genere, rende giustizia a Paperino.
Completano il numero una storia breve del ciclo
X-Mickey - Mestieri impossibili, di
Augusto Macchetto e
Roberta Migheli, e due autoconclusive della serie
Ciclopaperi, di
Tito Faraci e
Lara Molinari.